25/09/2012 20:38:53
Ragazzi volevo sapere i ciriteri di licenziamento di un`azienda....in caso di crisi chi può essere licenziato/cassaintegrato?Che criteri si usano?
1)Se si ha famiglia? 2)Grado/Ruolo? 3)Data di assunzione?
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25/09/2012 21:39:21
Anzianità contributiva (diverso da data assunzione) e familiari a carico.
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25/09/2012 23:57:42
quindi in pratica
Scapolo, lavora da 8 anni in azienda e con 8 anni di contributi va fuori rispetto ad uno che
Sposato con famiglia a carico che lavora da 5 anni in azienda ma con 10 anni di contributi?
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26/09/2012 07:31:11
Mobilità , cassa integrazione, licenziamento, sono dei mezzi che vengono usati in tempo di crisi per lasciare a casa i dipendenti non più utili all`azienda.
Nei criteri di scelta viene valutata anche l`efficienza di un reparto con la forza minima indispensabile, quindi se il giovane è più efficace di un anziano possono valere entrambi ma è evidente che ai punti prevale il padre con famigliari a carico.
È poi ci sono i lavoratori paraculati...
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26/09/2012 08:49:19
Tutti questi criteri sono previsti dalle norme , purtroppo però bisogna distinguere la teoria dalla pratica, al giorno d`oggi il criterio che viene adottato sempre più spesso è quello aziendale.
Poi ci sono i ricorsi e le contestazioni (se si rientra in determinati parametri) ma è difficile che ci siano le condizioni per essere reintegrati, primo perchè possono passare anni una volta intrapresa la causa , secondo perchè a meno che non si lavori in un azienda grandissima....
.... come può essere il clima attorno ad un reintegrato che lavora spalla a spalla con il titolare?
In casi di cassaintegrazione ad ore zero non conviene appellarsi a cavilli , ma cercare un altro lavoro nel frattempo che si ha qualche ammortizzatore sociale ed al momento della messa in mobilità cercare di ottenere la miglior buonuscita possibile
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26/09/2012 09:09:45
Mobilita` (indennita` di), e cassa integrazione (guadagni) sono ammortizzatori sociali gia`tra loro diversi, meglio ovviamente la seconda rispetto la prima (meglio ancora non avere a che fare con nessuna delle due anzi!) perche` per la cassa integrazione non c`e` licenziamento ma sospensione dall`attivita` (totale o parziale)... che poi potrebbe anche essere un preambolo al licenziamento (cosa, questa, che invece e`un passaggio obbligatorio per l`indennita`di mobilita`).
Quindi devi piuttosto chiederti se: l`azienda ha intenzione di licenziare? lo puo`fare?
mi parli di crisi. Per cui ti riporto un po`cosa si puo`sapere in merito a licenziamenti per quest`ultima, ammesso che la crisi di cui tu parli e`aziendale (dichiarata o fatta intendere dall`azienda stessa, e senza andare nel dettaglio se scaturita da un contesto piu`ad ampio raggio, crisi economica mondiale ecc). (cit.wikipedia)
"Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo
Spesso il licenziamento è reso necessario da una riorganizzazione del lavoro, da ragioni relative all`attività produttiva (innovazioni tecnologiche, modifica dei cicli produttivi, ecc.), ovvero da una crisi aziendale. Nelle ipotesi, cioè, in cui l`azienda, per vari motivi, non ricava più utilità dal lavoro svolto da quel dipendente, o, in generale, da una categoria di dipendenti. Per ragioni di natura economica o tecnica, il datore può quindi decidere di licenziare uno o più lavoratori. Se il licenziamento interessa cinque o più lavoratori nell`arco di 120 giorni, il datore è tenuto ad osservare la speciale disciplina prevista per i licenziamenti collettivi. Se tali soglie non sono raggiunte, si applica la generale disciplina sui licenziamenti qui esposta."
ed andando a licenziamenti collettivi, ti riporto:
"Criteri di scelta del licenziamento
I criteri per individuare i lavoratori da licenziare sono dettati dai contratti collettivi o, in mancanza, dalla legge 223/1991, la quale detta il seguente elenco:
carichi di famiglia anzianità di servizio esigenze tecnico-produttive e organizzative"
"Licenziato" significa gia`che non sei nel limbo della cassa integrazione (dove sei comunque ancora alle dipendenze di) ma che al piu`ci possa essere la mobilita`.
Al di la`di quello che ti ho riportato io, che non e`altro cio`che si puo`fare con una ricerca come vedi, ed al di la`di cio`che ti possano scrivere altri, ben vengano gli altri!, il consiglio spassionato e`quello di parlare con un tuo sindacalista.
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26/09/2012 10:13:06
operaio o impiegato????
......c`è differenza!!!
ribadisco quanto detto dal conte:
... il consiglio spassionato e`quello di parlare con un tuo sindacalista.
anche perchè se è vero che ci sono delle regole ben precise, è anche vero che ogni azienda è "a sè" e la "crisi" viene gestita, normalmente, assieme ai sindacati....
pi-chan, EX Sindacalista...
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26/09/2012 10:43:34
Ragazzi, faccio da 17 anni l`avvocato e sono specializzato proprio in diritto del lavoro. Per anni ho fatto l`assistente all`Università di Modena ed ho un dottorato di ricerca proprio in questa materia. Cerco di spiegarmi utilizzando un linguaggio meno tecnico possibile. Sicuramente sia per i licenziamenti individuali, sia per quelli collettivi compresa la messa in mobilità, il 1° criterio di scelta sono le ragioni tecnico-produttive. Si tratta di una espressione sicuramente criptica e le aziende cercano di giocarci sempre sopra, per licenziare chi gli pare, magari chi è più cagionevole di salute o chi non si fa mettere i piedi in testa. Spesso però il giochino non gli riesce. Le ragioni tecnico-produttive, se però esistono davvero e sono dimostrabili, costituiscono il primo criterio di scelta. Facendo un esempio, se un`azienda metalmeccanica non ha più commesse che richiedono lavorazione al tornio, i primi ad essere licenziati saranno gli operai tornitori. Tra questi, se non devono essere licenziati tutti, ma soltanto una parte, si andranno a scegliere quelli che hanno minori carichi familiari e minore anzianità di servizio. Questi criteri sono espressamente previsti dalla legge per i licenziamenti collettivi (il Conte ha citato la norma giusta) ma la giurisprudenza ritiene applicabile analogicamente la disciplina anche ai licenziamenti individuali. Spero di essere stato di aiuto ed in bocca al lupo.
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26/09/2012 10:49:36
ops già che ci siamo faccio una domanda ad orco1969 con il permesso di Dorimo, è vero che se vieni licenziato da un`azienda mentre il tuo contratto a progetto non è ancora terminato lo stato (non credo l`azienda) ti "rimborsa"una cifra pari a 4000 euro? mi sembra una cavolata ma devo averlo letto da qualche parte
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26/09/2012 11:29:55
Ma dove l`hai letto ? Guarda, se ci addentriamo nella melma dei co.co.pro. non ne usciamo più. Ci sono moltissime variabili. Di sicuro quello che hai letto non è vero o meglio non è sicuramente vero come principio assoluto. Se il co.co.pro. è valido (e sottolineo se, perché su 100 in realtà quelli buoni se va grassa sono 2) e viene illegittimamente interrotto ad iniziativa del datore di lavoro prima della scadenza, il lavoratore a progetto deve essere risarcito con una somma pari a quella che avrebbe percepito a titolo di compenso arrivando alla naturale scadenza del contratto. Se questa somma coincide con € 4.000 allora è possibile che quello che hai letto sia vero, ma è un caso. Se il co.co.pro. è invece farlocco, allora il lavoratore può richiedere di essere riconosciuto lavoratore a tempo indeterminato e se viene lasciato a casa allora è un vero e proprio licenziamento, con le conseguenze di legge (anche qui le variabili sono tantissime, sopratutto dopo la recente riforma Fornero, che Dio l`abbia in gloria).
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26/09/2012 11:39:29
questa cosa l`avevo letta proprio in seguito alla riforma Fornero poi non so se è passata ma credo di si. cmq se il contratto è realmente valido ( e penso di si visto che lavoro con loro da 6 anni ormai) dovrebbero comunque risarcirmi dell`importo dovuto fino a scadenza naturale del contratto anche se su di esso c`è scritto che può essere interrotto da entrambi le parti salvo comunicazione di 60 gg ?
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26/09/2012 14:38:59
E Se l`azienda non avesse sindacalisti interni?
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26/09/2012 17:33:06
vai ai sindacati più vicini, CGIL-CISL-UIL ...scegline uno e vai a sentire quello che ti dicono... in ogni citta puoi vedere le loro sigle.... e se non ti convincono vai da un altro....
io "ero" CGIL e nel mio settore (ceramica) avevano i controcazzi (REGGIO EMILIA) nel modenese invece ne dicevano peste e corna...
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27/09/2012 09:53:51
uh, ben due consensi da utenti (per i quali godo particolare stima! ). dovevo fare il sindacalista dovevo
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