23/05/2012 10:55:20
"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola."
Giovanni Falcone.
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23/05/2012 11:31:25
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23/05/2012 11:34:39
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23/05/2012 11:35:41
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23/05/2012 11:41:34
complimenti al mio post precedente...3 "anche" in mezza frase sarà stata l`emozione...
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23/05/2012 11:45:23
onore agli eroi
la frase scritta da drgren dovrebbe far riflettere molto... soprattutto di questi tempi
in quella frase c`e` tutto cio` dell quale abbiamo bisogno per continuare ad essere noi stessi
.j.r.
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23/05/2012 11:56:24
che grand` ommm!!! (che grande uomo!!!) al pari con borsellino amici uniti da ideali e da profondo rispetto e fede! con la loro uccisione la mafia a creato la sua pietra di inciampo!! da li partirà la sua fine!!
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23/05/2012 12:18:15
Sia così, Diddle Grazie a loro
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23/05/2012 12:22:31
Onore e rispetto anche agli altri servitori dello stato caduti insieme a Falcone e Borsellino, molte volte cmq mi domando se questo sacrificio ha risvegliato gli animi di chi ha sempre piegato la testa e si è inginocchiata alla mafia. Con i tempi che corrono ho paura che molta gente possa cadere nella loro rete e il sangue versato sia stato un sacrificio inutile
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23/05/2012 12:31:11
Ciao a tutti, sono un reggino e l`amarezza che ho nel ricordare quel giorno non è passata con il tempo. In questi 20 anni si sono rincorse e avvicendate moltissime iniziative della memoria, cavalcate da ogni fazione politica... mah! Un uomo che in nome dello stato (e con le regole e le leggi di una democrazia) ha lottato per i diritti di tutti. Lo ha fatto IN VITA, non da MORTO. E quando lo ha fatto, non ha avuto alcun elogio, alcun apprezzamento, alcun aiuto. Anzi. Sappiamo benissimo quante cose siano state dette sul suo conto. Uno speciale di qualche anno fa su RAI3 si intitolava "In un altro Paese". In un altro paese gente come Falcone e Borsellino, dopo i primi successi contro la mafia, sarebbero stato nominati ministri di grazie e giustizia, o dell`interno... da noi invece si son trovati ostacolati in tutto e per tutto, dovendo anche giustificarsi (ad esempio) del perchè la bomba all`Addaura non sia esplosa. E` sacrosanto per tutti noi che li abbiamo apprezzati e stimati, ricordarne la memoria. Ma è anche compito di tutti noi ricordare come sono stati trattati in vita. Non per accusare qualcuno ma per evitare, la prossima volta che ci sarà al mondo un Falcone o un Borsellino, che vengano trattati in vita come son stati trattati i ns. Eroi. Perchè forse ha ragione Saviano quando dice che in questo paese bisgna essere ammazzati per essere credibili. Fanculo la MAFIA, la CAMORRA, la `NDRANGHETA, LA SACRA CORONA UNITA e tutte le cose simili. Fanculo anche a chi pensa che si possa CONVIVERE con queste realtà. Fanculo anche a chi si chiude gli occhi per vivere in pace, per non esporsi. Fanculo sopratutto a chi si è dimenticato cosa sia un uomo e cosa sia il suo onore. Essere un UOMO D`ONORE non è il concetto che la mafia ha distorto e inflazionato in giro per il mondo. Essere un uomo d`onore è il più alto riconoscimento immateriale che si possa fare ad un uomo ed il più grande uomo d`onore che io ricordi si chiamava GIOVANNI FALCONE. Ciao a tutti! Peppe
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23/05/2012 12:42:51
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23/05/2012 12:45:12
Eterno onore .. .. ed anche eterno ricordo che i mandanti son ancora in Parlamento, tra Palazzo Madama e Palazzo Chigi, e tra le varie magistrature sparse nel paese.. ..
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23/05/2012 12:49:28
PS. ERRORE (bisogna fare come i primi cristiani al tempo di nerone!!!)
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23/05/2012 12:53:22
..questi anniversari mi mettono sempre una grande tristezza...perchè credo che la mentalità delle persone debba cambiare per evitare quel tipo di cancro che ancora ammorba ed anzi si è espanso anche su al nord.
Non credo che la mentalità sia cambiata. Non sono le parate, le ricorrenze, i servizi dei TG, i fiori che cambiano le cose, ma una guerra senza sosta, con leggi adatte, processi veloci, eccezionale severità del regime carcerario, unite ad una forte azione sul territorio, prima di repressione e poi di rieducazione che possono modificare le cose..non vedo niente di tutto questo nel recente passato e nelle premesse del futuro..
quindi, secondo me, queste ricorrenze mettono solo tristezza perchè mi fanno capire che nonostante gli anni passino il mio Paese è sempre lontano dal fare i conti con queste realtà nel modo che meritano.
Intanto la criminalità mafiosa si espande nel nord con la sua terribile virulenza, investe a Roma, Milano, Firenze, Brianza, sempre di più e sempre con maggiori profitti, i morti ammazzati per le mafie si susseguono senza sosta. Vicende come i dati sulla penetrazione delle mafie anche in Regioni lontane da quelle di origine, i recenti scandali a Palermo, Reggio Calabria ecc...mi fanno capire che siamo al punto di partenza: esattamente dove sono morti Falcone (e la sua scorta) e Borsellino.
Alle manifestazioni di studenti nelle quali si alzano cartelli con scritto che la mafia fa schifo i mafiosi rispondono con delle crasse risate.
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23/05/2012 13:06:49
Come non quotare il tuo concetto, ma lasciami dire che anche la memoria storica ha la sua importanza specialmente per le generazoini future.............per il resto approvo al 100%, purtroppo.........
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23/05/2012 13:57:09
intanto LA mentalità mafiosa si espande !!! siamo governati dal dopo guerra da mafiosi ... e non vi illudete perchè que ste persone sono veramente dei cancri .... impossibile fermarli , e vi dirò di piu manco muoiono vedi andreotti ......190 anni è sempre li.. che schifo un essere cosi! è un insulto a tutte le persone che perdono la vita .... basta chiudo qui perchè mi si chiude la vena e va a finire che riprendo un altra segnalazione
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23/05/2012 18:32:47
Non sono molto d`accordo sull`inutilita` delle celebrazioni delle ricorrenze. Storicamente, la mafia, prima di ammazzare qualcuno lo ha prima deleggittimato e poi isolato, dal dirigente della mobile di Palermo Cassara`, al giudice istruttore creatore del pool di magistrati antimafia, Chinnici. E` successo allo stesso Falcone, con le lettere del corvo e le polemiche sulla superprocura. La mafia ha sempre puntato sulla rimozione, non solo fisica, ma anche e soprattutto storica dei suoi nemici.
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23/05/2012 18:35:12
Entrambi importanti ed è grazie a loro che s`è RIsvegliata la coscienza di tutti. Ancora oggi attualissimi. Purtroppo la politica li ha ammazzati. Ma non moriranno mai, finchè ci sarà qualcuno che la combatte. Quell`episodio mi ha segnato. Ho scelto il mio percorso di vita, dopo quell`orribile giorno. Onore a LORO.
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24/05/2012 07:50:52
le celebrazioni sono utili, pero` andrebbero secondo me fatte con un po` piu` di criterio, e te lo dice uno che abita proprio nel palazzo della strage del giudice borsellino, quel 19 luglio, me lo ricordo perfettamente, come se fosse ieri. Onore ai giudici che hanno dato la vita x un ideale.
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24/05/2012 10:50:38
mi sembra che questo passo vada benissimo x il tema trattato ...........e tutti gli angeli erano in piedi intorno a trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostravano con la faccia a terra davanti al trono........ .....poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute? io gli risposi: signore mio tu lo sai!! ed egli mi disse: sono quelli che vengono dalla grande tribolazione . essi hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell`agnello (sacrificio); perciò sono davanti al trono di dio e lo servono notte e giorno nel suo tempio........non avranno più fame ne sete, non li colpirà nessuna arsura perchè l`agnello che è in mezzo a trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e DIO asciugherà ogni lacrima dai loro occhi! falcone & borsellino apocalisse 6-8
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24/05/2012 12:27:29
il loro sacrificio NON è stato inutile ...
la legge antimafia del 41 bis si deve anche al loro sacrificio ...
ma anche quella folla a Brindisi in questi giorni ... arrivata da tutta Italia per dire no ALLE MAFIE ed AGLI ATTI TERRORISTICI è anche un po` merito loro ...
Grazie Giovanni, Grazie Paolo, Grazie ...
Anni 1980
- Piersanti Mattarella (6 gennaio 1980), presidente della Regione Siciliana. - Emanuele Basile (4 maggio 1980), capitano dei Carabinieri. - Giovanni Losardo, militante comunista, già sindaco di Cetraro e segretario capo presso la procura della Repubblica del Tribunale di Paola. Assassinato il 21 giugno 1980. - Gaetano Costa (6 agosto 1980), procuratore capo di Palermo. - Vito Lipari (13 agosto 1980), sindaco DC di Castelvetrano (TP). - Marcello Torre (11 dicembre 1980), avvocato penalista. - Vito Jevolella (10 ottobre 1981), maresciallo dei carabinieri di Palermo - Sebastiano Bosio (6 novembre 1981), medico, docente universitario. - Alfredo Agosta (18 marzo 1982, maresciallo dei carabinieri di Catania del Nucleo di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri del Tribunale di Catania. Molto noto nella città dove operava per essere un investigatore scrupoloso e preparato. - Pio La Torre (30 aprile 1982), segretario del PC siciliano. - Rosario Di Salvo (30 aprile 1982), autista e uomo di fiducia di Pio La Torre. - Gennaro Musella (3 maggio 1982), imprenditore.
Strage della circonvallazione (16 giugno 1982): Salvatore Raiti, Silvano Franzolin, Luigi Di Barca e Giuseppe Di Lavore, carabinieri, e Alfio Ferlito, boss di Catania, uccisi a colpi di fucile AK-47 dai killer del boss Nitto Santapaola, che mirava a prendere il posto di Ferlito.
- Paolo Giaccone (11 agosto 1982), medico legale.
Strage di via Carini (3 settembre 1982): Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri e prefetto del capoluogo siciliano; Emanuela Setti Carraro, moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e Domenico Russo, agente di polizia, uccisi brutalmente mentre andavano a cena a Mondello.
- Calogero Zucchetto (14 novembre 1982), agente di polizia della squadra mobile di Palermo. - Giangiacomo Ciaccio Montalto (26 gennaio 1983), magistrato di punta di Trapani. - Mario D`Aleo (13 giugno 1983), capitano dei carabinieri. - Pietro Morici (13 giugno 1983), carabiniere. - Giuseppe Bommarito (13 giugno 1983), carabiniere. - Bruno Caccia (26 giugno 1983), giudice.
Strage di via Pipitone Federico (29 luglio 1983): Rocco Chinnici, capo dell`ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, Mario Trapassi, maresciallo dei carabinieri; Salvatore Bartolotta, carabiniere; Stefano Li Sacchi, portinaio di casa Chinnici, uccisi dallo scoppio di un`autobomba, che provocò anche gravi danni alla facciata del palazzo adiacente.
- Salvatore Zangara (8 ottobre 1983), analista. - Giuseppe Fava, (5 gennaio 1984), giornalista. - Mario Coniglio, (14 novembre 1984), macellaio, Coniglio aveva 55 anni quando fu massacrato dentro la sua bottega di via degli Emiri alla Zisa, a sparare contro l`ambulante furono due sicari con il volto coperto, a bordo di un vespone.Testimone uno dei figli che si trovava accanto a lui mentre veniva ucciso.La sentenza ha riconosciuto la colpevolezza del padre di Ganci, Raffaele, boss del quartiere della Noce, e di Domenico Guglielmini, entrambi condannati a 30 anni di reclusione; confermata anche la condanna a 10 anni per il pentito Antonio Galliano, che aveva sempre negato il proprio coinvolgimento. - Roberto Parisi (23 febbraio 1985), imprenditore e presidente del Palermo calcio, assieme al suo autista Giuseppe Mangano. - Piero Patti (28 febbraio 1985), imprenditore. Rimane ferita anche la figlia Gaia di nove anni. - Giuseppe Spada (14 giugno 1985), imprenditore.
Strage di Pizzolungo (2 aprile 1985): Barbara Rizzo in Asta, signora morta nell`attentato con autobomba contro il sostituto procuratore Carlo Palermo, salvatosi miracolosamente; morti anche i due figli gemelli di Barbara Asta.
- Giuseppe Montana (28 luglio 1985), funzionario della squadra mobile, dirigente della sezione contro i latitanti mafiosi. - Ninni Cassarà (6 agosto 1985), dirigente della squadra mobile di Palermo, e il suo collega Roberto Antiochia, agente di polizia. - Graziella Campagna (12 dicembre 1985), diciassettenne di Saponara (ME) che aveva riconosciuto due latitanti. - Claudio Domino (7 ottobre 1986), bambino di 11 anni che stava passeggiando davanti al negozio dei suoi genitori in via Fattori, nel quartiere di San Lorenzo a Palermo. Un giovane a bordo di una motocicletta lo chiamò per nome. Claudio si avvicinò, l`uomo premette il grilletto ed un proiettile lo raggiunse in fronte, tra gli occhi. Morì all`instante. Cosa Nostra attraverso le gabbie del bunker del carcere de L`Ucciardone, avevendolo concordato prima, fece leggere a Giovanni Bontade, fratello di Stefano Bontade (anche lui poi ucciso) un comunicato che condannava tale omicidio e che non attribuiva origini mafiose (Per tale comunicato pentiti quali Francesco Marino Mannoia e Giovanni Brusca hanno riferito che Giovanni Bontade fu ucciso l`anno seguente, avendo indirettamente ammesso l`esistenza di Cosa Nostra con quel "Noi.."). Polizia e Carabinieri per mesi brancolarono nel buio. Dopo vari possibili motivi, una recente sentenza in primo grado ha attestato che il piccolo sarebbe stato ucciso perché scomodo testimone di una relazione tra sua madre e Salvatore Graffagnino, titolare di un esercizio commerciale accanto alla cartoleria dei Domino. La mamma di Claudio ha respinto tali accuse. Precedentemente a tale sentenza, fonti confidenziali riferirono alla Squadra mobile che uno dei responsabili era Salvatore Graffagnino, che fu sequestrato il 26 dicembre dell`86, torturato e poi assassinato. Durante gli interrogatori, il padre di Claudio ha sempre smentito quelle voci secondo le quali sarebbe stato avvcinato da esponenti di Cosa Nostra e invitato a non indagare perché: «Claudio era stato vendicato».
- Giuseppe Insalaco (12 gennaio 1988), ex sindaco di Palermo. - Natale Mondo, (14 gennaio 1988), agente di polizia scampato all`attentato in cui persero la vita Ninni Cassarà e Roberto Antiochia, venne ucciso perché si era infiltrato nelle cosche mafiose. - Alberto Giacomelli (14 settembre 1988), ex magistrato in pensione. - Antonino Saetta (25 settembre 1988), giudice ucciso con il figlio Stefano Saetta. - Mauro Rostagno (26 settembre 1988), leader della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti e giornalista, dai microfoni di una televisione locale faceva i nomi di capi mafia e di politici corrotti. Venne assassinato a Valderice (TP). - Antonino Agostino (5 agosto 1989), agente di polizia, e la moglie Ida Castelluccio, incinta di cinque mesi
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24/05/2012 12:27:51
Grazie ...
Anni 1990
- Giovanni Trecroci (7 febbraio 1990), vice-sindaco di Villa San Giovanni. - Emanuele Piazza (16 marzo 1990), agente di polizia. - Giuseppe Miano (18 marzo 1990), mafioso pentito. - Gioitta Nicola (21 marzo 1990), gioielliere. - Giovanni Bonsignore, (9 maggio 1990), funzionario della Regione Siciliana. - Rosario Livatino (21 settembre 1990), giudice di Canicattì (AG). - Nicolò Di Marco (21 febbraio 1991), geometra del comune di Misterbianco (CT). - Sergio Compagnini (5 marzo 1991), imprenditore. - Antonino Scopelliti (9 agosto 1991), giudice. - Libero Grassi (29 agosto 1991), imprenditore attivo nella lotta contro le tangenti alle cosche e il racket. - Tobia Andreozzi (30 agosto 1990), ragioniere. - Paolo Arena (27 settembre 1991), segretario DC di Misterbianco (CT). - Serafino Ogliastro (12 ottobre 1991), ex agente della polizia di Stato. Ucciso a Palermo da Salvatore Grigoli con il metodo della lupara bianca perché i mafiosi di Brancaccio sospettavano fosse a conoscenza degli autori dell`omicidio di un mafioso, Filippo Quartararo. Al processo, Grigoli si autoaccusava dell`omicidio indicando altri 7 complici. - Salvo Lima (12 marzo 1992), uomo politico democristiano, ex sindaco di Palermo. - Giuliano Guazzelli (14 aprile 1992), maresciallo dei carabinieri. - Paolo Borsellino (21 aprile 1992), imprenditore ed omonimo del giudice Paolo Borsellino.
Strage di Capaci (23 maggio 1992): Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato, moglie di Giovanni Falcone; Antonio Montinaro, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Rocco Dicillo, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Vito Schifani, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone. Il mafioso pentito Giovanni Brusca si autoaccusò di aver guidato il commando malavitoso che sistemò l`esplosivo in un tunnel scavato sotto un tratto dell`autostrada A29 all`altezza di Capaci e fu lui a premere il pulsante del radiocomando che causò l`esplosione, proprio nel momento in cui passavano le auto di scorta del giudice Falcone.
- Vincenzo Napolitano (23 maggio 1992), uomo politico democristiano, sindaco di Riesi.
Strage di via d`Amelio (19 luglio 1992): Paolo Borsellino, magistrato; Emanuela Loi, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Walter Cosina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Vincenzo Li Muli, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Claudio Traina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Agostino Catalano, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino. Dalle recenti indagini si è scoperto che i mandanti dell`attentato, messo in atto con un`autobomba parcheggiata sotto casa della madre del giudice Borsellino, vanno ricercati non solo all`interno di Cosa nostra ma anche negli ambienti della politica e dei servizi segreti deviati.
- Rita Atria (27 luglio 1992), figlia di un mafioso, muore suicida dopo la morte di Paolo Borsellino, con il quale aveva iniziato a collaborare. - Giovanni Lizzio (27 luglio 1992), ispettore della squadra mobile. - gnazio Salvo (17 settembre 1992), esattore, condannato per associazione mafiosa e ucciso su ordine di Totò Riina per non aver saputo modificare in Cassazione la sentenza del maxiprocesso che condannò Riina all`ergastolo. - Paolo Ficalora (28 settembre 1992), proprietario di un villaggio turistico. - Gaetano Giordano (10 dicembre 1992), commerciante. - Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), imprenditore, padre dell`imprenditore Paolo Borsellino ucciso otto mesi prima, quest`ultimo omonimo del giudice Paolo Borsellino. - Beppe Alfano (8 gennaio 1993), giornalista.
Strage di via dei Georgofili (27 maggio 1993): Caterina Nencioni, bambina di 50 giorni; Nadia Nencioni, bambina di 9 anni; Angela Fiume, custode dell`Accademia dei Georgofili, 36 anni; Fabrizio Nencioni, 39 anni; Dario Capolicchio, studente di architettura, 22 anni.
- Pino Puglisi (15 settembre 1993), sacerdote impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra a Brancaccio. - Cosimo Fabio Mazzola (marzo 1994), ucciso perché ex fidanzato della moglie del mafioso Giuseppe Monticciolo, ora collaboratore di giustizia: la donna, figlia del capomafia Giuseppe Argento, accettò di non sposare Mazzola perché non appartenente al suo ambiente. - Liliana Caruso (10 luglio 1994), moglie di Riccardo Messina, pentito. - Agata Zucchero (10 luglio 1994), suocera di Riccardo Messina, pentito. - Domenico Buscetta (6 marzo 1995), nipote del pentito Tommaso Buscetta. - Carmela Minniti (1º settembre 1995), moglie di Benedetto Santapaola, detto Nitto, boss catanese. - Pierantonio Sandri (3 settembre 1995), giovane di Niscemi, sequestrato e ucciso perché testimone di atti intimidatori, il corpo occultato è stato recuperato 14 anni dopo, in seguito alle rivelazioni di un pentito. - Serafino Famà (9 novembre 1995), avvocato penalista catanese, ucciso a pochi passi dal suo studio perché era un esempio di onestà intellettuale e professionale. - Giuseppe Montalto (23 dicembre 1995), agente di custodia del carcere dell`Ucciardone. - Giuseppe Di Matteo (11 gennaio 1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo. Ucciso e disciolto in una vasca di acido nitrico. - Antonio Barbera (7 settembre 1996), giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa, in un agguato in "contrada Sgarro" (Catania). Gli omicidi non hanno ricevuto alcuna condanna dal processo, celebrato nell`aula bunker del carcere "Bicocca" di Catania; il processo è stato celebrato anche in Corte d`appello e in Cassazione, senza che la famiglia del ragazzo venisse informata. - Antonino Polifroni (30 settembre 1996), imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose. - Giuseppe La Franca Avvocato, assassinato il 4 gennaio del 1997 perché non voleva cedere le sue terre ai fratelli Vitale. - Gaspare Stellino (12 settembre 1997), commerciante, morto suicida per non deporre contro i suoi estortori. - Domenico Geraci (8 ottobre 1998), sindacalista. - Filippo Basile (5 luglio 1999), funzionario della Regione Siciliana. - Vincenzo Vaccaro Notte[1] (3 dicembre 1999), imprenditore di Sant`Angelo Muxaro (AG), assassinato perché non accettava i condizionamenti mafiosi. - Giueseppe Montalbano (18 novembre 1998) medico, Camporeale - Stefano Pompeo (22 aprile 1999), ragazzo ucciso per errore al posto di un potente boss locale.
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24/05/2012 12:30:09
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24/05/2012 12:48:14
Noi osanniamo super heroes e robottoni. Sono valori, quelli che trasmettevano, che in qualche maniera ci hanno segnato dentro... e parliamo di opere di fantasia.
Mentre questi sono VERI martiri ed eroi. Le loro scelte, le loro gesta, e cio`che da queste e`nato, dev` essere vergato per sempre nei libri di storia, raccontato e riecheggiato ai nostri figli e nipoti. Grazie... e` solo una parola, ma non trovo nulla che possa esprimere meglio cio` che sento per queste persone. Scorta compresa. Grazie.
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24/05/2012 13:14:31
Mazinger, il tuo schema più bello Conte, per noi i robottoni eran i veri eroi da bambini..e per come eravamo, ognuna di queste grandi persone é come se ne fosse stata il pilota.Perchè quegli altri malavitosi, non potranno mai uccidere la fantasia, e i sogni, nè le idee che loro ci han lasciato in eredità
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