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25/09/2011 04:18:57
Premessa importante: lo scopo di questa minirecensione non è ottenere voti o fare da riferimento assoluto, ma semplicemente di dare una piccola guida ragionata all’acquisto a chi stesse decidendo se comprare o meno questo robot. Mancano quindi immagini e tutte quelle notizie di base che potete facilmente trovare su un’infinità di siti, mentre ci concentreremo sulle “zone buie” che spesso sfuggono proprio alle presentazioni rapide che spopolano su Internet.
SOC vs. Vintage – Ne vale la pena?
Dato che il God Sigma DX vintage era un giocattolo un po’ statico ma piuttosto bello, che si trova facilmente in vendita in buone condizioni anche a prezzi ragionevolissimi (specie nella versione occidentale “Godbot”, che per un non-fanatico è identica a quella giapponese), la prima domanda da farsi è se valga la pena scegliere il nuovo SOC.
La risposta naturalmente dipende anche dai gusti personali e da come è impostata la vostra collezione, ma se il punto è semplicemente “mettere un God Sigma in vetrina” il mio personale consiglio è di orientarsi sul vintage – anche per la sua valenza per così dire “storica”. Andiamo a vedere il perché.
Le buone notizie
Non c’è storia: i Soul of Chogokin sono i migliori robot sul mercato, e God Sigma non fa eccezione. Qualità elevata, una miriade di accessori e un bel design complessivo sono indiscutibili.
La quantità di armi, mani alternative, ecc. unita a una maggiore (ma comunque minima) posabilità rispetto al vintage costituisce un notevole passo avanti rispetto al vintage. Dopo trent’anni di progresso, ci mancherebbe anche.
Su alcune scelte estetiche si potrebbe dibattere a lungo, ma quella più evidente – cioè il petto catarifrangente – a me è piaciuta molto proprio perché costituisce un restyling originale ma rispettoso del soggetto originale.
La cosiddetta “ala di Trinity”, cioè il pettorale con le ali, è enormemente migliorata rispetto al vintage e ora si ripiega fino ad assumere una forma che non sarà magari molto aerodinamica, ma almeno ha un senso. Nella confezione c’è anche un supporto trasparente per esporla a fianco dei tre robot scomposti.
Le dimensioni sono impressionanti: nella mia vetrina sovrasta Daitarn e Daltanious, ovviamente SOC pure loro.
Le cattive notizie
La cosa che salta subito all’occhio è che l’evoluzione rispetto al vintage è molto meno marcata che negli altri SOC. Colpa sicuramente di un soggetto iniziale che lascia poche possibilità di interpretazione, ma questa è stata la prima volta in cui mi sono chiesto se sia valsa davvero la pena di sostituire il vecchio con il nuovo.
La posabilità dei singoli robot è migliorata un bel po’ ma restano sempre abbastanza impalati. Quella del robottone combinato si limita praticamente alle braccia: non aspettatevi pose dinamiche.
Se nel vintage la trasformazione era identica a quanto si vedesse nel cartone animato, qui alcuni passaggi sono cambiati. È una pippa da puristi, ma io l’ho vissuto un po’ come un piccolo tradimento, tipo le strane spalline-origami del Daitarn SOC.
Infine, come accade ormai sempre con questa linea, la progettazione nasconde alcune sorprendenti assurdità che meritano una discussione a parte…
Piccole mancanze per grandi delusioni
Giunti del collo – in tutti e tre i robot le teste tendono a staccarsi con una certa facilità. Fortuna che si rimontano altrettanto facilmente. Nei robot-gamba inoltre la testa nasconde un giunto che permetterebbe di rivolgere la faccia direttamente verso l’alto… se non fosse così rigido che ogni volta la capoccia rimane in mano.
Mani dei robot-gamba – Gli alloggiamenti che accolgono le braccia dei robot in modalità agganciamento hanno una misura assurda che non permette la trasformazione senza sostituire le mani “a tenaglia” (indispensabili per tenere in mano le armi) con quelle a pugno chiuso. Facendo un po’ di sforzo si può riuscire a utilizzare le mani semiaperte… ma non sempre riescono a impugnare i vari oggetti in dotazione.
Petto dei robot-gamba – Nel vintage si abbassavano su un semplice perno ed era fatta. Qui vanno estratti, socchiusi, poi bisogna inclinare l’intero blocco interno su cui è montata la testa (durissimo!), aprire una linguetta, raddrizzare il blocco e richiudere il petto. Perché tante complicazioni?
Mani del robot trasformato – Gli avambracci usati nella trasformazione possono accogliere all’interno solo delle mini-mani della stessa misura di quelle dei robot inferiori. In altre parole bisogna scegliere se tenersi God Sigma con manine minuscole, oppure sostituirle con mani più grandi che però vanno poi staccate per trasformarlo.
Torace del robot superiore – A differenza del vintage, le “ascelle” non hanno un blocco che le tenga in posizione chiusa o aperta. Ne consegue che quando si muovono le braccia è facile ritrovarsi con una spalla più alta dell’altra e in posizioni stranamente sgraziate. Nulla di grave, comunque.
Piedi del robot superiore – Come nel vintage dopo la trasformazione rimangono a penzoloni dietro le cosce. Qui si può anche sfilarli e rendere il robottone più elegante… ma fa infuriare il fatto che basti un’occhiata per capire che il progetto originale prevedesse di nasconderli all’interno delle cosce. Perché ridursi all’attaccastacca rimane un mistero.
Gambe del robot superiore – C’è chi ha criticato le cosce un po’ sovradimensionate, ma non le ho trovate così brutte. Quello che nessuno dice è invece che per favorire la stabilità del robot smontato all’interno delle gambe si trovano due sostegni che vanno sfilati prima della trasformazione. Un altro attaccastacca da mal di stomaco, che non assomiglia affatto a quanto vedevamo da piccini in Tv.
Ali e pettorale – Questa parte si fissa al robot tramite un perno posteriore (che non dà problemi) e due linguette laterali sulle anche. Buona fortuna ad agganciarle senza che scattino via dopo un secondo.
Espositori delle armi – Già il plurale dovrebbe preoccupare: perché due espositori invece di uno solo? Mah. In ogni caso deve averli progettati un idiota: alcuni oggetti (martellone, nunchaku) risultano infatti irraggiungibili, mentre altri (specie l’arco) sono incastrati in modo che togliendoli si fanno cadere vari altri pezzi. E a proposito di cose che cadono: un lato dell’espositore ha una miriade di perni su cui incastrare le molte mini-mani… peccato che siano però troppo sottili, e le mani precipitino quindi al minimo soffio. Menzione speciale per un reggi-spada troppo corto, che fa sì che il superspadone gigante penzoli mestamente inclinato invece che stare al suo posto con dignità.
Conclusioni
Dire che questo God Sigma sia brutto sarebbe un’esagerazione. Notare che poteva essere fatto un po’ meglio però è inevitabile, specie se lo si confronta con la raffinatezza con cui erano progettati i vecchi SOC (es. le splendide alette a scomparsa nelle caviglie del Grande Mazinga, i punti d’aggancio a scomparsa di Ideon, la quantità di dettagli di Dancougar…). Come dicevo all’inizio, a meno che non siate dei collezionisti compulsivi di SOC forse vi conviene valutare bene se non sia preferibile prendervi/tenervi il vintage.
Più nel complesso, alla luce delle ultime uscite in questa linea di giocattoli sembra che la qualità della progettazione si sia assestata su un livello di non-eccellenza del tutto tollerabile ma che non consente più di acquistare a scatola chiusa come avveniva in passato.
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25/09/2011 11:12:23
mi complimento per la tua analisi, vere molte cose che dici, di base pero` non mi trovo d`accordo sul fatto di consigliarne l`acquisto o meno in base al vintage, cioè diciamo che chi colleziona vintage fa vintage chi fa nuovo fa nuovo, ovvio uno nn eslude l`altro, ma come tu stesso hai detto questo gx60 è una naturale evoluzione del deluxe, ha un po` piu di posabilità sia nei tre robot scomposti che uniti, molto belli i colori, la gamma di accessori ecc, sulla trasformazione io l`ho trovata molto fedele all`anime, il fatto che dalle cosce bisogna levare quei cosi nn mi da fastidio, mi piego al fatto che cosi tuono da solo nn rimane vuoto in quelle parti, vero quando dici che poteva essere fatto meglio, ma è il solito margine al quale aspiriamo tutti su tutti i modelli, esteticamente questo gx è una bomba e nn me ne vogliano i vintagisti, dato che anch`io sono ex vintagista, ma nn mi pare ci sia poco divario tra il dx e il gx, anzi, se pensi che anche il godbot ti parte un centone, aggiungendo qualcosa ti prendi il gx, properrei per consigliare l`acquisto di quest`ultimo senza indugio alcuno, infine ti ringrazio per la tua recensione votata in modo positivo.
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25/09/2011 17:26:52
Tracian, la risposta è piuttosto ovvia: quanto lo pagavi un Vultus o un Ideon? Quanto l`hai pagato il God-Sigma? La differenza ti fa capire che ormai la linea SOC va avanti per accontentare i gusti degli occidentali con qualità inferiore ai precedenti. A mio parere la qualità si è abbassata dal Daitarn in poi. E infatti questo coincide con l`arrivo di Bandai in Italia.
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25/09/2011 19:20:06
Su questo posso essere quasi del tutto d`accordo. Ciò non toglie che il senso delle recensioni è capire il valore dei pezzi... e in questo spero di essere stato utile.
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25/09/2011 21:02:55
accontentare solo noi nn credo altrimenti spiegatemi il daioja cmq sicuramente giochiamo un ruolo importante visti i numeri che facciamo
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26/09/2011 00:50:54
concordo col tuo punto di vista Tracian.
In fin dei conti questo GX non è altro che il vecchio DX rivisitato/attualizzato, niente di più, e soprattutto niente di innovativo..
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26/09/2011 00:56:28
probabilmente non ho seguito bene gli altri 3d dedicati perché ancora non ho capito quale soluzione avessero pensato per far scomparire i piedoni neri all` interno delle gambe del robot centrale...
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26/09/2011 01:22:52
Mah, così a occhio il meccanismo doveva essere: apro un pannello (con cerniera in alto) sul retro della gamba, ripiego (tramite una cerniera in basso sullo stesso pannello) il piedone all`interno, richiudo il pannello, il fondo della gamba rimane aperto e ci posso infilare la testa degli altri robot.
Ma ricordo anche dei progetti da cui sembrava che il piedone stesso dovesse trasformarsi nell`avambraccio del robot assemblato.
Chissà, magari un giorno spunteranno i prototipi davvero perfect change di tutti i SOC lasciati a metà...
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26/09/2011 01:47:32
originale il piedone che si trasforma in avambraccio! Una bella reinterpretazione!
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26/09/2011 10:21:18
Bella recensione, a me è piaciuto certo non ha un gran mobilità ma lo ritengo diverso dal vintage e no paragonabile.
I colori son buoni, stand pessimo ma un bel 8 se lo merita
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09/10/2011 15:00:09
Per me la Bandai co sto SOC ha cannato troppe cose a partire dall`aspetto tozzo che più tozzo non si può, visto dal viso lo si scambia per un culturista a metà, coscioni e culone contro braccine rachitiche, poi il petto catarifrangente è un caxxata enorme e gira in testa una sola grande domanda PERCHE`?!
Lo prenderò in considerazione solo se mi fanno una versione senza petto catarifrangente......
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12/10/2011 14:28:31
avendoli avuti entrambi (vintage e soc) posso solo dire che bandai avrebbe potuto fare molto ma molto di meglio....QUOTO TRACIAN IN TUTTO.....il soc è una perfetta copia del vintage leggermente rivisto in alcuni aspetti....certo all`occhio fa il suo effetto sicuramente, è enorme e scomposto nei tre robot sembra quasi.
voto 7 e mezzo
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16/01/2012 23:19:28
Qualquno potrebbe postare (sempre se è in possesso di entrambe le versioni) un`immagine comparativa del God Sigma vintage con quello SOC?
Vorrei capire se sono grandi uguali o no. Mi sembra di sì cmq.
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07/02/2012 21:07:08
le recensioni senza foto nun me piacciono pe g nente  !!!
by Go
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04/03/2012 11:36:12
ankemmè
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