20/07/2011 14:57:28
premetto che non ci sono mai stato e sarei curioso di sapere "la storia" di questo negozio e soprattutto...xche` ha chiuso i battenti? Se qualcuno conosce la verità ottimo, altrimenti supposizioni e opinioni personali sono cmq ben accette grazie
PS. Spero di non infrangere alcun regolamento dato che il post si riferisce ad un negozio che da non ci sta piu`.
|
20/07/2011 16:35:43
Io ero andato di proposito a Bologna alcuni anni fa a cercare il negozio. Non c`era più, aveva chiuso poco prima. Su internet c`era un`intervista a un giapponese che ne aveva curato l`apertura, spiegava orgoglioso che avevano scelto l`Italia per il primo punto vendita all`estero. Considerato anche che funzionava in collaborazione con un`affermatissima fumetteria del luogo credo che il motivo sia stato... l`impatto col mercato. Diversamente avrebbero ritentato altrove, in Italia o all`estero. Quel tipo di negozi iperspecializzati in Italia non ha mai attecchito, a Milano ne ho visto chiudere alcuni, negli anni. Inoltre la richiesta di materiale in lingua originale si è pressoché azzerata.
|
20/07/2011 19:24:45
l`avessero aperto negli anni 90 penso avrebbe fatto il botto....se ne aprissero un altro io mi presenterei di certo come commessa
|
20/07/2011 20:42:52
negozio aperto grosso modo da autunno 2002 al 31 maggio 2003 (spero di non sbagliarmi con l`anno) ci son andato 4-5 volte facendo affaroni assurdi...l`ultima settimana poi smantellavano tutta la merce con sconti paurosi... assolutamente indimenticabile... non so quanto possa esser vero, ma avevo saputo che eran sorti dei contrasti a livello di "gestione"che avrebbero pregiudicato la continuazione dell`attivita`...
|
20/07/2011 20:47:02
ah ricordo che avevano aperto anche negli usa, mi pare in california, negozio chiuso anche quello....il ragazzo giapponese si chiamava hiza mi pare...
|
20/07/2011 21:33:16
a me dissero che fu una decisione della sede giapponese, che da un momento all`altro fece sbaraccare tutto e decise di non occuparsi più dell`estero.
|
20/07/2011 21:35:41
fralaltro successe senza dare grosse spiegazioni, tanto che la fumetteria in questione ci rimase di sasso, visto che avevano speso soldi ed energie per pubblicizzare la collaborazione...
mi dissero loro queste poche cose in risposta ad una mia richiesta di informazioni al riguardo..ormai molti anni fa.
|
20/07/2011 23:27:35
confermo quanto detto da freedom, anche io ci ho comprato diverse cose, niente di paragonabile ai mandarake orientali ma cmq aveva il suo perchè e qualcosina girava......... accanto se non ricordo male c`era la suddetta fumetteria citata da spakka
|
20/07/2011 23:29:20
gli anni erano inizio 2001 -> 2002 , chiuse 1 anno e qualche mese prima del mio ex matrimonio
si diceva anche che chi lo gestiva era un impasticcomane al tempo ma non so quanto ci fosse di vero
|
21/07/2011 03:48:13
Da quello che sò io, visto che frequento da anni la fumetteria che lo gestiva e i proprietari, quello che ha dato la spiegazione più dettagliata è stato freedom, anche se il periodo di apertura giusto è quello che ha scritto ryoma.nagare.
E` vero anche, che il ragazzo che lo gestiva si chiamava Hiza.
Invece il Mandarake aperto in America era a Miami, e non in California.
Purtroppo la fumetteria che gestiva il tutto, di cui non cito il nome per non fare pubblicità, tendeva a specularci sopra, e rincarava sui prezzi, tanto che la gente guardava, e non comprava.
Quando annunciarono la chiusura imminente, fecero grossi sconti sul materiale, e morale della favola, invece ti tenere aperto per pochi giorni ancora, rimasero aperti per altre due settimane.
Purtroppa TheSpakka, ti hanno spudoratamente mentito, come hanno fatto con molti clienti, che chiedevano spiegazioni.
La verità è che la fumetteria suddetta, è stata come una sanguisuga, che con il suo comportamento non gli ha permesso di fare il suo giusto guadagno e di conseguenza non ha consentito che potessero pagare le spese basilari per una duratura permanenza in Italia.
Questa fumetteria, ha spostato la sua sede più di una volta rimpicciolendosi sempre più, per svariati motivi, tanto per essere chiaro.
Peccato, perchè il Sabato pomeriggio, sia Mandarake, che la fumetteria vicina, si riempivano di gente che veniva da tutta Italia.
|
21/07/2011 06:29:20
perche` una cosa del genere non puo` funzionare fuori dal Giappone.
Il mandarake si basa soprattutto sulla vendita di fumetti giapponesi che sono quasi infiniti. In Italia le pubblicazioni sono molto limitate e gli interessati al materiale in lingua originale sono pochi. Inoltre molti appasionati non leggono manga ma fumetti americani e/o eurpoei. In Giappone non esistono i fumetti stranieri e tutti leggono manga (anzi comiccu) senza dover essere per forza degli appassionati del genere come da noi.
Vengono venduti anche prodotti da maniaci come video e illustrazioni con protagoniste bambinette che da noi per fortuna avrebbero poco successo.
In piu` il tutto si basa su un riciclo pazzesco: i giapponesi comprano un casino (noi guardiamo....compramo poco poi) e rivendono molto. Tanti comprano cose di ogni tipo per poi rivenderle e riepire gli scaffali del mandarake. Ogni gorno ci sono tantissime persone che portano i loro oggetti all`accettazione. Allo stesso tempo un sacco di clienti compranti. E` un equilibrio perfetto. Vorrei sapere in Italia quanti riportavano oggetti usati e in che stato soprattutto. In oltre Mandarake rileva tantissimo di negozi ma in Italia non esistono negozi che possono offrire un certo tipo di prodotto (quelli specializzati non contano perche` troppo pochi e speculatori)
Il Mandarake funziona in Giappone perche` si basa su una cultura prettamente giapponese: consumistica, amante dei fumetti e dei personaggi dei cartoni animati. Da noi tutto questo e` nicchia e non ci fai un comercio simile.
Potrebbe esistere da noi un intero quartiero come Akihabara? Pieno di negozi, localini e donnine strane in strada? NO! Quindi e` impossibile che possa campare un negozio come il mandarake.
|
21/07/2011 08:38:20
mah, non sono d`accordo, io quando andavo sognavo ad occhi aperti x tutto il ben di dio che vedevo , anche se era nulla paragonato a quanto visto quando ho iniziato ad andare in giappone...penso che un appassionato sarebbe tuttora felice della sua esistenza...poi fai un paragone che non capisco, che c`entra il discorso sui manga e il riciclo? il negozio qui aveva di tutto, materiale anche di nicchia se vogliamo, ma la gente comprava eccome...un lutto enorme scoprire poi che avrebbe chiuso LOL forse se ci si fosse affidati a figure + serie chissa`...ma queste sono cose che a priori non si possono sapere...
|
21/07/2011 08:47:08
Guarda, ti posso anche dare ragione, capisco perfettamente che la mentalità giapponese sia evidentemente diversa dalla nostra in tutto e per tutto, anche se in Giappone non ci sono mai stato.
Ma mi ripeto, come è stato trattato il Mandarake quì in Italia dai gestori di quella fumetteria, è stato già tanto che sia rimasto aperto per qualche mese, e dire che sarebbe bastata un po` più di apertura mentale per farlo funzionare, anche perchè con la penuria di posti dove si trovano fumetti e gadgets giapponesi nella mia città, conosco molte persone che avrebbero speso i loro soldi volentieri da Mandarake invece di guardare sempre su Internet, mentre i gestori hanno puntato solo allo sfruttamento del nome famoso.
|
21/07/2011 08:57:16
Mi sono dimenticato di scrivere che il mio discorso era riferito a densetsu.
E comunque mi ero dimenticato di scrivere per quanto riguarda il riciclo, che anche se in minor parte rispetto al Giappone, anche quì ci sarebbe stato chi avrebbe portato a far valutare delle cose, e anche se non siamo maniacali come i giapponesi, anche i collezionisti italiani riescono a conservare i propri oggetti senza fare danni.
|
21/07/2011 10:00:49
Purtroppo il riciclo di oggetti e la cura per gli stessi non e` assolutamente paragonabile al Giappone. Io ho deciso di tornare in Italia ma lavorativamente parlando cerchero` di avere sempre a che fare con clienti giapponesi. I soldi in Italia che ci siano o no non girano. I giapponesi li fanno girare e nel campo di fumetti e giocattoli poi non ne parliamo. Il confronto tra compratori giapponesi e italiani e` imbarazzante. Lo dico per eseperienza.
|
21/07/2011 10:02:15
Freedom proprio perche` non capisci il discorso del riciclo non hai capito la fine del mandarake.
|
21/07/2011 10:43:26
Mi sembra che 009, l`autore del thread, viva in Giappone e lavori in un negozio simile, quindi immagino abbia posto la domanda per sondare idee di esportazione del modello. Saprà già quel che corrrettamente ha esposto densetsu. Anche variando rispetto alla formula originale del Mandarake le differenze anche solo quantitative con il Giappone sono abissali. E poi nel commercio la spiegazione è sempre più semplice di quel che si ipotizza: anche se l`esperimento italiano fosse fallito inizialmente per contrasti gestionali o altro sarebbe risorto diversamente, mentre invece continua a essere confinato in Giappone.
|
21/07/2011 11:15:41
In italia il collezionismo di questo genere è un fenomeno di nicchia (anche se spesso pensiamo di essere tanti). Un negozio fisico ubicato in una sola città non ha senso di esistere...già quelli on-line fanno fatica un negozio fisico è destinato a soccombere per mancanza di clientela. Potrebbe avere tutta la merce che vuolete ma non avrebbe speranze di sopravvivere. Le spese sarebbero cmq più alte degli incassi.
|
21/07/2011 11:30:54
Esatto. Pensate solo che in certi quartieri in Giappone, addiruttura nelle stesse strade, sopravvivono diversi negozi che vendono le stesse identiche cose. Da noi e` impensabile e suicida una simile cosa.
|
21/07/2011 13:03:13
mah, puo` darsi, se hai voglia/tempo di spiegare, a me la questione interessa...
|
21/07/2011 13:35:53
|
21/07/2011 22:58:42
quoto in toto DEN
la sua analisi è assolutamente impeccabile. così è come finziona Mandarake in Giappone così è come dovrebbe funzionare all`estero perchè se non vuoi far funzionare quel modello ma il tuo, basato sulla cultura del tuo paese, allora tanto vale che cerchi di importare il "modello mandarake" den ha fatto un`analisi lucida e sintetica, tutt`ora mi domando quali aspettative si potessero avere nel momento in cui si pensò di esportare quel modello dal Giappone all`Italia...
p.s. JOHN, i tuoi avatar mi spaccano sempre di brutto!
|
21/07/2011 23:58:55
|
22/07/2011 03:52:29
|
22/07/2011 10:23:40
|