24/06/2010 14:10:55
Da un interessante articolo di repubblica.it
"Plastica, tesori da salvare E` corsa contro il tempo Un tempo si pensava fosse eterna, oggi sono evidenti i primi segni del degrado. Oggetti d`uso quotidiano e capolavori del design, tutti rischiano di andare perduti. Un progetto dell`Unione europea per correre ai ripari di GIULIA BELARDELLI
Plastica, tesori da salvare E` corsa contro il tempo
SOTTILE come un velo o dura come il marmo. Colorata, bianca, nera, duttile o inflessibile. Nelle sue mille varianti, la plastica è senza dubbio il materiale che ha dominato gli artefatti prodotti dall`uomo nell`ultimo secolo. Con i suoi pregi e i suoi difetti, questo materiale si è imposto come supporto per gli oggetti più vari, fino a diventare protagonista di opere d`arte e pezzi unici nella storia della creativit?. Dalle Barbie ai lettori mp3, dai telefoni agli utensili della cucina siamo quotidianamente circondati da materiali plastici. Se fino agli anni Settanta si pensava alla plastica come a qualcosa di indistruttibile, oggi il suo tallone d`Achille è ben noto agli esperti di conservazione: la plastica, infatti, non solo non è immortale, ma subisce un processo di decomposizione tra i più insidiosi e difficili da arginare. Proprio per questo - cercare di salvare i "tesori di plastica" e rendersi conto per tempo dei primi segni di cedimento - da un paio d`anni scienziati di tutta Europa sono al lavoro al cosiddetto Popart Project, progetto finanziato dall`Unione Europea per la preservazione degli artefatti in plastica esposti in musei e gallerie.
"La degradazione della plastica è una bomba a orologeria", spiega Yvonne Shashoua, ricercatrice di conservazione al National Museum of Denmark di Copenhagen. In termini molecolari, infatti, la plastica è costituita da polimeri, gruppi di molecole fatte di lunghe catene di carbonio. Nel tempo, i legami chimici che tengono insieme queste catene si rompono man mano che vengono attaccati dall`ossigeno o dai raggi ultravioletti, o semplicemente si indeboliscono per effetto del calore ambientale.
Le conseguenze di questi processi hanno lasciato un segno indelebile su oggetti risalenti al XIX secolo o all`inizio del XX, come le pellicole fatte di celluloide o gli artefatti realizzati in cellulosa acetata. "Per questo e altri tipi di plastica - spiega ancora la ricercatrice - la decomposizione è autocatalizzata: quando i legami iniziano a rompersi, rilasciano degli agenti chimici che attaccano le catene stesse dei polimeri. In sostanza, si tratta di un meccanismo autodistruttivo difficile da bloccare, una volta avviato".
Una strategia per arginare il problema consiste nell`aggiungere composti anti invecchiamento capaci di bloccare la degradazione fin dalle sue fasi iniziali. Alcune di queste sostanze agiscono come degli schermi solari che proteggono le catene da ossigeno, luce e raggi ultravioletti. Spesso, però, gli additivi sono costosi e vengono centellinati in fase di manifattura. Oppure possono perdere la loro efficacia, lasciando "scoperto" il polimero e aprendo cos? la strada alla degradazione.
"Una delle difficolt? maggiori per la conservazione è la variet? dei modi in cui diversi tipi di plastica si degradano", sottolineano i ricercatori del Popart Project. "Ci? che funziona bene per preservare un materiale pu? rivelarsi completamente deleterio per un altro". La maggior parte delle plastiche moderne, ad esempio, decade principalmente a causa delle reazioni con l`ossigeno, ed è quindi più protetta se sigillata in un`atmosfera priva di ossigeno. La cellulosa acetata, invece, necessita di un trattamento diametralmente opposto: senza una ventilazione adeguata, i vapori di acido acetico che originano dall`invecchiamento del materiale ne accellerano il processo di decadimento.
Tra gli strumenti più innovativi utilizzati dal gruppo del Popart Project c`è una pistola ai raggi infrarossi utilizzata per misurare la composizione fisica degli oggetti in plastica. La pistola, denominata Phazir in virt? della sua somiglianza alle armi tipiche della saga di Star Trek, è uno spettrofotometro che emette radiazioni nella lunghezza d`onda dell`infrarosso e, registrando la radiazioni assorbite dall`oggetto, è in grado di stabilire con precisione la composizione dell`oggetto analizzato. "L`obiettivo - spiega Matija Strlic, una delle ideatrici della Phazir - è fornire ai restauratori un mezzo non invasivo capace di valutare i diversi materiali plastici".
Ma a quale pro? Lars Christensen del National Museum of Denmark di Copenhagen non ha dubbi: "Ogni generazione scrive la propria storia anche attraverso gli oggetti che lascia ai propri successori. Senza di essi sarebbe molto difficile per le generazioni future interpretare la nostra cultura". D`altronde come negare che dietro le Barbie, i primi televisori degli anni Cinquanta o i gli ultimi ritrovati della tecnologia non si nascondano i sogni e le speranze di intere generazioni?
(24 giugno 2010) "
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24/06/2010 14:45:21
MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMER@A!!!!
siamo fregati!!!!
hai miei nipotini rester? solo il ferro!!!
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24/06/2010 15:14:57
Porca trota... Io spero solo che i miei balocchi non si degradino fino alla mia dipartita
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24/06/2010 15:34:30
penso interessi un po`tutti: diversifichiamolo dai soliti cerco e circo...
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24/06/2010 16:44:37
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24/06/2010 18:04:07
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24/06/2010 18:06:13
a leggere questo post viene una tristezza profonda cmq il degrado si riduce di molto in una bacheca, al riparo dal sole e dall`acido della pelle delle mani (avete presenti quelle auto con volante e cambio lucidati a "specchio" nei punti di maggio contatto?!?!) e - a meno di plastiche particolarmente mal riuscite (vedasi GORDIAN) - credo che i nostri amati robot dureranno di certo più di noi Di certo non si pu? sperare che un DALTANIUS DX si mantenga nel tempo come un BRONZO DI RIACE!!!
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24/06/2010 19:22:19
era da un po` che chiedevo del degrado della plastica sopratutto legato al freddo/caldo. :o Speriamo bene dai
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25/06/2010 06:58:20
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17/11/2012 16:16:59
Scusate se riesumo il topic, ma l`articolo in se mi sembra eccessivamente allarmistico, e poi il fatto che non abbia avuto repliche mi fa un pò pensare...
Voglio dire, non si tratta di supporti ottici (CD, DVD) i quali da che si diceva durassero almeno 100 anni ora si dice che se dura 30 anni è già tanto, e nemmeno di supporti cartacei che, per via della lignina, si ingialliscono inevitabilmente.
Poi di questo Popart Project non si trova niente su internet...
Ora, non voglio dire che la plastica durerà in eterno, ma mi sembra assurdo che sia meno resistente della carta. A questo punto mi chiedo, come conviene conservare le nostre collezioni, al di là delle solite regole (evitare l`esposizione al caldo, al fumo e in ambienti umidi)?
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22/11/2012 14:01:27
ciao, collezioni vintage? mai visto cosa succede ad alcune plastiche blu?
Ci sono infiniti fattori che influenzano al durabilità di un materiale specialmente complesso come la "plastica" che poi raggruppa tutta una serie di prodotti. E` chiaro che gli articoli sono fatti per farsi leggere e spesso calcano la mano, ma ti assicuro che la plastica è tutt`altro che eterna, per non parlare della gomma.
per inciso... i CD/DVD stampati hanno lunga vita, i supporti registrabili molta meno, causa sub strato su cui vengono incisi i dati, solitamente a base organica. Per entrambi il problema è l`ossidazione (come per altro anche per molte plastiche) solo che per gli stampati, lo strato è a base metallica e se ben sigillato e protetto è assai duraturo, per i masterizzati, specialmente negl`ultimi tempi, con i costi limati all`inverosimile, il tutto è molto più aleatorio.
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22/11/2012 15:27:27
Io ho da poco preso un TH3 della Edison Giocattoli. Le plastiche color rame sono di una fragilità pazzesca e a guardarle bene, si vedono dei segni come se ci fossero delle venature. Quello che mi chiedo e se un risultato del genere non sia frutto di sbalzi termici o cose simili.
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22/11/2012 15:34:55
A noi si è autodistrutto il Goldrake componible della Atlantic: lasciato fermo e pure all`ombra, la sua plastica si è crepata e spezzata ovunque, anche in punti che non erano sottoposti ad alcuno stress. Ma posso pensare che fosse un difetto ella plastica stessa, magari non solo dovuto al tempo. Interessanti anche i Bestioids (o Infaceables): ho notato che mentre sono quasi impossibili da trovare con la pellicina del volto intatta, quelli in edizione El Greco che avevano accessori e pittura più economici, hanno mantenuto una "pelle" giovane e perfettamente funzionante!
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22/11/2012 15:50:53
hanno mantenuto una "pelle" giovane e perfettamente funzionante!
Avranno fatto i fanghi
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25/11/2012 10:56:44
ciao, collezioni vintage? mai visto cosa succede ad alcune plastiche blu?
certamente (ho qualcosina dagli anni 70 in poi), però non ho mai visto cosa succede nello specifico.
a questo punto sarei curioso di vedere qualche foto visto che su internet non trovo nulla in merito.
ma non c`è nessun`altro topic o sito che ne parla approfonditamente questo problema? Trovo solo questo articolo...
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25/11/2012 11:13:51
Comunque se giocattoli che hanno già 30-40 anni hanno delle crepature fa riflettere assai, anche se stiamo parlando di produzioni italiane (quindi deduco più fragili di qualità), e più specificatamente di un action figure con cromature e di un kit di montaggio.
Mi chiedo se a sto punto di può parlare di durata media, o se arrivano almeno ad un centinaio di anni...
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29/11/2012 16:37:44
http://www.giocattolivecchi.com/Forum_detail.aspx?t=0&id_d=767574
http://www.giocattolivecchi.com/Forum_detail.aspx?t=0&id_d=400894
poi chi colleziona vinili, pvc o roba con gomma ci convive da una vita. se non ricordo male anche la bachelite di alcuni tv se ossidata diventa molto fragile, ma su quest`aspetto potrei sbagliarmi.
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29/11/2012 23:30:39
mmm deduco che è un problema che interessa in primis le giunture, giusto?
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30/11/2012 15:22:44
Diciamo tutti i punti di stress.
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11/12/2012 13:06:50
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11/12/2012 14:14:45
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11/12/2012 14:41:08
una volta c`era un post mio, che precedeva questo e quello sul metallo. Non l`ho ritrovato, quindi ho ripostato tutto.
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11/12/2012 15:07:27
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19/02/2013 14:58:15
Di Yvonne Shashoua esiste un saggio intitolato "Conservation of plastic", fin`ora esiste solo in inglese.
A quanto pare è tutto vero
Posso passare ai Chogokin di sto passo, lol.
Ah, posso riportare il link per il .pdf del libro? Non credo di infrangere qualche violazione in particolare, considerando che il libro non è stato pubblicato in Italia...
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19/02/2013 17:14:09
C`è un po` da dire che mettere sullo stesso piano bachelite, plastiche anni `70 e plastiche attuali è un po` come dire che pollo, banana e pastasciutta sono la stessa cosa perché si tratta sempre di cibo.
Comunque mio nonno lo diceva sempre: investi nel mattone, che non ti delude mai! Ora tutto sta solo a trovare robot fatti di mattoni...
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