dal web:
Toshio Suzuki, il produttore e co-fondatore dello Studio Ghibli, ha rivelato dal palco del Tokyo Anime Award Festival (TAAF2021, 12 al 15 marzo) che l’animatore Yasuo Otsuka è deceduto questa mattina a 89 anni.
Mentre stava facendo il suo discorso di accettazione per premio nella categoria Anime Achievement Division, Suzuki ha ringraziato il suo mentore, ed ha dichiarato:
“Mi occupo di animazione dal maggio 1978, a quel tempo lavoravo per una rivista di animazione chiamata Animage. Quando l’ho notato, mi sono reso conto che sono passati 40 anni da quando ho cominciato ad essere effettivamente coinvolto nella produzione.
La persona che mi ha aiutato di più ad arrivare fin qui è Yasuo Otsuka-san, che è scomparso questa mattina, il che, per me, ha reso questa giornata profondamente significativa. Vorrei esprimergli la mia più profonda gratitudine. Possa riposare in pace”.
Otsuka è stato una delle figure chiave dell’industria dell’animazione dopo la guerra ed è stato il mentore di molte personalità di spicco del mondo dell’animazione tra cui Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Yoshifumi Kondo (I sospiri del cuore), Yoshiyuki Sadamoto character designer di Evangelion, Gisaburo Sugii regista di Touch (Prendi il mondo e vai) e molti altri.
È entrato nel mondo dell’animazione dopo aver visto sui giornali un annuncio per l’assunzione di animatori per La leggenda del serpente bianco alla Toei Doga che poi assumerà il nome Toei Animation. Per l’esame di ammissione ha realizzato un breve cut che colpì gli animatori Yasuji Mori e Akira Daikubara.
Ha lavorato al film sia come in-betweener che come animatore chiave. Sono seguiti nel 1959 Magic Boy e nel 1969 Il gatto con gli stivali, diventato poi la mascotte della Toei.
Qui ha formato Hayao Miyazaki, Isao Takahata e molti altri animatori, inoltre ha occupato il ruolo di segretario generale del sindacato della Toei Animation, prima di passare il testimone a Miyazaki.
Nel 1968 Otsuka si è poi trasferito presso A Production (conosciuta ora come Shin-Ei Animation) e poi alla Telecom Animation Film nel 1979. Si è ritirato nel 2007.
Nella prima serie di Lupin III è stato il direttore dell’animazione e il character designer. Ha coperto il ruolo di direttore dell’animazione in Conan il ragazzo del futuro e in Lupin III: Il castello di Cagliostro (di cui è stato il character designer) di Miyazaki.
Come direttore dell’animazione (sakkan) ha partecipato a La grande avventura del piccolo principe Valiant d’Isao Takahata, ed ha lavorato in Panda! Go, Panda!.
Ha insegnato agli animatori dello Studio Ghibli e del Toei Animation Research Institute. Negli anni novanta ha insegnato alla Yoyogi Animation Academy.
Alla cerimonia degli Oscar giapponesi, nel 2019, ha ricevuto il premio speciale alla carriera.
Otsuka e Takahata
Grazie all’insistenza di Otsuka, Takahata ricevette l’incarico di dirigere La grande avventura del piccolo principe Valiant. Ecco come Miyazaki aveva raccontato l’episodio:
“Sono trascorsi quasi vent’anni da quando ho incontrato per la prima volta Otsuka-san. Per me è un mentore eccellente. Abbiamo fatto insieme delle cose sciocche, ma abbiamo anche parlato appassionatamente del futuro dell’animazione.
È stato Otsuka-san a insegnarmi il divertimento del lavorare. Era disposto a scambiare opinioni in egual misura con chi era più giovane di lui. Mi ha anche mostrato quanto è importante scegliere il tuo lavoro e selezionare con attenzione le persone – con lui che si impegnava in accese discussioni con lo studio per tre anni, rifiutando di fare l’animatore a meno che Paku-san (soprannome di Tahakata) non avesse diretto, e finalmente realizzando La grande avventura del piccolo principe Valiant.
Quando ti associ a qualcuno per vent’anni, ne impari le forze e le debolezze. Otsuka-san ed io qualche volta perdevamo tutti i freni e qualche volta ci scontravamo. Ma anche adesso ricordo con grande affetto quei giorni in cui, preparandoci per La grande avventura del piccolo principe Valiant, eravamo soliti a incontrarci a casa di Paku-san e parlare per tutta la notte.
Eravamo tutti giovani e traboccanti di ambizione e speranza. Quei giorni sono stati davvero il tempo della nostra gioventù, quando abbiamo intrapreso questa strada.”.
Otsuka e il realismo nell’animazione
Per Otsuka creare la realtà nell’animazione non voleva dire imitarla rigidamente, perché il realismo non può essere reale, ma evocandolo:
“Alla fin fine l’animazione deve convincere il pubblico. Cerco di creare una prospettiva, un’immediatezza. Una sorta di realtà virtuale. Il realismo autentico non si adatta all’animazione. Il realismo non deve essere reale. Quello che vuoi è il realismo costruito.”
Un altro punto a lui caro riguardava la tecnica, che si era importante, ma non l’unica cosa su cui concentrarsi. Questo perché:
“Anche un’immagine rozza può avere un impatto. Quando ho iniziato ero molto preoccupato per la tecnica, ma l’animazione che ha calore e impatto è difficile da trovare. La tecnica non è abbastanza”.