23/05/2020 22:38:45
Tanto x non essere frainteso, senza internet non c`erano adescamenti online, cyberbullismo, accesso illimitato a contenuti di ogni genere... I pericoli sono sempre esistiti e sempre ci saranno ma forse una volta erano meno subdoli
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24/05/2020 09:31:41
godmars i genitori di cui parli sono persone della nostra generazione….se è cambiato qualcosa è in parte responsabilità nostra… io fino ai 18 anni avevo regole e limiti da rispettare..con quelli oltre che per la mia sicurezza all`epoca, cercavano di rendermi responsabile anche per il futuro……ora ci sono ragazzini piccoli sia fisicamente che di età far tardi la notte...ragazzine mezze nude….ragazzini ubriachi...e li vedo non è che me lo invento…lo so che fa vecchio ma ai nostri tempi non sarebbe stato possibile anche per un altro motivo.perchè il genitore doveva anche mantenere una certa credibilità e responsabilità anche di fronte agli altri….cioè, come si dice, faceva brutto
E` proprio così! E `alcool è veramente un problema serio!! Non avete idea quanto bevono già a 13 14 anni. Mah!!
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24/05/2020 09:32:23
Ciao godmars, si, ai nostri tempi era inconcepibile del resto se volevi parlare con una ragazza la sera dovevi per forza passare x i genitori visto che rispondevano sempre mamma o papà al telefono!E dovevi pure essere accorto nell`orario x non disturbare all`ora di cena
Quanto è vero!!
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24/05/2020 19:11:10
ciao a tutti, ho letto con molto piacere tutti gli interventi davvero interessanti e ricchi di spunti. vi dico la mia riferendomi prettamente al discorso dei cartoni animati. premetto che da piccolino sono cresciuto guardando tutti i film horror più terrificanti di allora, i miei me li lasciavano vedere, e sapete che l`orrore e l`orrido sono il mio pane, quindi non ho mai pensato che i cartoni animati giapponesi fossero violenti, e quando poi ho sentito che qualche genitore si era infuriato mi è venuto da ridere, ma ora invece credo che in realtà avessero tutto il diritto di farlo perchè in Giappone venivano trasmessi a fasce d`orario differenti in base all`età dei telespettatori, mentre per noi italiani un cartone era un cartone, un prodotto per soli bambini, e quindi avevamo importato tutti quei cartoni a casaccio senza tenere conto che in Giappone il cartone animato fa parte della cultura giapponese e spazia dal classico fantasy per bambini fino al porno. e così i genitori italiani si sono trovati a vedere i loro figli di 6 anni che guardavano un nemico di Kenshiro con la cresta che infilava la freccia di una balestra nell`occhio di un povero disgraziato; e noi bambini siamo impazziti dalla gioia nel vedere Lamù tutta nuda. detto questo, riguardo alla violenza dei cartoni, neanche io ho mai pensato che questi cartoni fossero così condizionanti. quando si pensa ai bambini è facile credere che siano delle creature fragili, ma in realtà eravamo svegli, e se qualcuno passava il limite, cioè si comportava in maniera estremamente violenta lanciando taglierini o morsicando a sangue perchè aveva visto un cartone, veniva subito lasciato in disparte e considerato come un vero e proprio primate; e di sicuro sarebbe stato violento anche senza i cartoni animati. cosa mai successa tra l`altro da me. credo inoltre che questi cartoni animati non fossero condizionanti neppure dal punto di vista dei valori positivi. come tutti, nella nostra vita abbiamo incontrato persone che ci stavano simpatiche, come persone che ci stavano antipatiche, e tutte queste persone, anche quelle antipatiche, sono cresciute guardando gli stessi cartoni pieni di buoni propositi che guardavamo noi, e quindi credo che alla fine uno si approcci alla vita un pò come vuole. quante persone antipatiche abbiamo incontrato che sono cresciute anche loro negli anni 80. tante immagino. ecco, noi magari facciamo parte di una categoria a se stante perchè oltre a collezionare robot siamo anche affezionati a quei nobili valori che venivano espressi da quei cartoni, come l`eroismo, la giustizia e l`amicizia. siamo come degli eroi del passato che vivono nel futuro, e per fortuna che ci siamo! e che molti lavorano nelle scuole insegnando ai giovani questi valori. ecco, se vogliamo proprio cercare il pelo nell`uovo riguardo alla violenza nei vecchi cartoni, secondo me è da ricercare più che altro in quel dualismo che c`era appunto tra valori positivi come l`eroismo, e un senso oppressivo e sempre presente del sacrificio umano. se guardiamo per esempio Ken il guerriero è un`ecatombe, ogni personaggio perde la vita sacrificandosi per qualcosa. senso del sacrificio che poi è insito nella cultura giapponese con risvolti spesso drammatici se si pensa che aveva e forse ha ancora il record di suicidi tra i giovani. questo senso dell`onore, del sacrificio, del dovere sempre martellante anche nei cartoni. ideali che si potevano vedere anche nella politica espansionistica e di conquista giapponese nella seconda guerra mondiale e sopratutto nei Kamikaze; e in maniera più fantasiosa, tanto per fare un esempio, nel parallelismo con Musashi, il terzo pilota dei Getta che nell`ultima puntata si sacrifica come un Kamikaze, e porta sempre una Katana dietro alla schiena proprio come loro. è l`unico dei tre piloti Getta che la porta e ce l`aveva da sempre come un predestinato. fermo restando che comunque il sacrificio della propria vita per salvare altre vite umane rimane una delle cose più nobili che la storia umana ricordi, basti pensare ai poveri pompieri che hanno perso la vita eroicamente nelle torri gemelle, o ai medici ed infermieri che in questi mesi di virus purtroppo hanno perso la vita per salvare altre persone. magari, ecco, in guerra questa cosa del sacrificio fine a se stesso di cui si parlava prima veniva più comoda allo stato che così poteva beneficiare di soldati indomiti e pronti a tutto proprio come i mitici Kamikaze. cosa che tra l`altro accadeva già con i soldati di sparta. comunque anche secondo me non erano così condizionanti in negativo
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24/05/2020 19:31:44
Ottimo Abbs! Condivido tutto!
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24/05/2020 19:53:02
Io i cartoni li ho visti tutti. Non ho mai sentito la volonta` di fare guerre. A me hanno trasmesso il senso dell` eroe che combatte contro le ingiustizie per il bene. Se ci sono altri come me direi che la risposta alla tua domanda è: dipende da con quali indole si nasce. Quindi questi cartoni non danno nessuna educazione ma stimolano ciò che già c`è in ognuno. Se fosse automatico il nesso visione/assorbimento, non vorrei essere nei panni dei ragazzi che dal 1995 circa in poi hanno guardato la TV quotidianamente.
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24/05/2020 20:33:46
La violenza e la guerra fanno parte del nostro DNA. L`uomo è capace della più aberrante delle azioni come del gesto d`amore più profondo che lascia senza parole. Questa è una cosa da accettare, diversamente saremmo noi stessi dei robot. Rispondendo alla tua domanda, credo che la violenza nei cartoni è vista come una risposta al male che è lecito, come dicevi, combattere con ogni mezzo. Credo che tutti noi da bambini ci vedavamo nei panni dell`eroe di turno che aveva la meglio sul cattivo, e mai il contrario.
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25/05/2020 16:15:12
Continuo a leggere questa discussione con piacere. Quoto tutte le riflessioni e gli spunti: sono tutti interessanti e mi riportano alla mente qualche libro ("il signore delle mosche" o "battle royal" per citarne un paio) e non solo i cartoni visti in gioventù e qualche volta ancora oggi. Ritengo giusto ciò che dicono dennisev e abbs (di quest`ultimo in particolare l`aspetto storico-sociologico): se ho ricevuto (e fatto mio) un certo tipo di educazione, non sarà un cartone violento a farmi infrangere le regole della cosiddetta società civile. E viceversa!
Sarà stata una buona educazione? (titolo del forum) Certo, era (ed è) lo specchio della società, di allora, di prima, di oggi e di domani. Almeno noi bambini capivamo cos`era il male e potevamo decidere da che parte stare, al di là dei condizionamenti sociali.
Ma ora inserisco un altro paio di riflessioni, che non vogliono essere una provocazione, anzi. Per favore non fraintendetemi e non bannatemi. Non sono un antropologo e sto parlando come al bar.
Esuliamo per un momento dal concetto di "difesa del bene". Lizaia scrive giustamente "tutti da bambini ci vedevamo nei panni dell`eroe". Certo, l`eroe era il protagonista, era bello, era dipinto al meglio, era più forte/abile/intelligente, aveva quasi una natura divina se si pensa alle sue capacità, aveva gli accessori migliori. Doveva vincere per forza, anche in situazioni insormontabili (altrimenti dov`era il pathos = audience), e lì ci riconoscevamo. Il suo avversario prendeva botte da orbi, spesso moriva in un fungo atomico o smaterializzato, veniva sconfitto. E se tornava era solo per far (ri)vincere l`eroe: povero sfigato! Chi poteva affezionarsi a lui? La domanda è: ci piaceva immedesimarci nell`eroe? Certo, ma perché? Perchè vinceva.
Facciamo un passo indietro. Pensate ai duelli che duravano 3-4-5 puntate, quelle in cui l`eroe le prendeva finché all`ultimo minuto dell`ultima puntata e poi vinceva. Pensate bene alle puntate precedenti, pensate ai minuti precedenti la sua vittoria. Tenevamo sempre all`eroe, assolutamente! Ma chi stavamo ammirando veramente? (Magari non sempre), ma avremo avuto un momento in cui abbiamo apprezzato l`inventiva del villain, il piano messo in opera, le armi e i congegni messi a disposizione. E pazienza l`educazione cattolica, shintoista o buddista che potevamo aver ricevuto. In quel momento era quello il nostro modello. Caspita, per una volta avevamo l`occasione di vedere qualcosa diverso dal solito (che poi non avveniva), avevamo infranto le regole del vivere civile e non c`erano controindicazioni, magari lo stato delle cose sarebbe stato migliore da quel momento.
Non sto farneticando: non sto affermando che il cattivo è il modello da seguire. E` per dire che se l`Uomo, da che è apparso sulla Terra, è attratto (spesso) dal cosiddetto male è perchè ne trova una sua bellezza. Per questo siamo fatti di almeno 2 sfaccettature, senza disturbare Jung o Freud. Forse l`ho scritto in altri forum: andate in un parco divertimenti della nota casa di fumetti statunitense (quella con le iniziali doppiavu e di, per intenderci) e fate caso quando arrivano le mascotte dei vari personaggi. Chi riceve maggiore attenzione dai bambini? Pippo o Capitan Uncino? Alice o lo Stregatto? Se ci pensate, la cultura (cartoni, manga, letteratura, cinema, etc...) non può prescindere e pesca da quello che nel mio precedente intervento ho chiamato il nostro lato oscuro. Per fare un esempio, guardate alla bibbia e a come dipinge il diavolo: bello (pensate al diavolo donna ne "la Passione di Cristo" di Mel Gibson), tanto che può intrigare il Salvatore; Lucifero, "i più bello degli angeli"; etc...
E ancora, pensate a quello su cui si sono sgolati DC e Marvel (ho in mente l`uomo pipistrello e l`uomo ragno). La presenza del buono per eccellenza attira il cattivo: se non ci fosse l`eroe, Gotham non attirerebbe tutta quella progenie di cattivoni. E allora, se di provocazione si vuole parlare, chi fa da sparring partner a chi? Dopotutto il cattivone vive di una sua vanità, pazienza se non vince quasi mai. E infine, cosa crea il male, le guerre o la lotta? Non voglio semplificare ma a mia figlia che me lo chiede, non posso che dare (per il momento) una sola risposta: l`avidità. L`abbiamo tutti, che ci piaccia o no, che riusciamo a realizzare i nostri desideri o meno.
Salutoni
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25/05/2020 18:43:50
Va bene il discorso cartoni con tutto ciò che gli ruota intorno. Ma non è questo, non solo almeno, il punto. La violenza ci viene propinata, ogni giorno, su tutti i fronti: libri, film, telefilm, pubblicità, radio e cartoni. Sembra quasi che ci abbiano educati che il "cattivo", il malvagio, il nemico vada combattuto con la violenza, distrutto, ucciso. E` questo il punto: se il principio fosse stato diverso, ossia si può intervenire psicologicamente o col dialogo o con una forma diversa da: afferrare una spada e colpire, puntare una pistola e sparare, guidare il robot e distruggere, affrontare l`amico di scuola e prenderlo a pugni. Se ci avessero proposto un modo di fare diverso dalla risposta violenta, forse oggi ci sarebbe meno violenza o no?
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25/05/2020 20:23:40
Probabilmente è solo una questione di tempo. Almeno è quello che penso guardando la storia recente e meno. Nel medioevo c`era l`inquisizione, ora è impensabile una cosa del genere. Oggi, nei paesi più sviluppati, sembra ci sia meno ricorso alla violenza, almeno a livello sociale, e più considerazione per l`essere umano. In Norvegia, ad esempio, il pazzo che uccise 80 studendi sull`isola di Utoya è stato condannato a 20 anni di galera che là è il massimo della pena, perché si cerca il recupero dell`individuo anche in casi cosi` estremi. In altri tempi e luoghi sarebbe stato linciato in piazza.
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25/05/2020 23:20:52
. Esuliamo per un momento dal concetto di "difesa del bene".
Tolta questa motivazione non avrebbe avuto molto senso, almeno per me, immedesimarmi nell` eroe anni `70.
Era proprio quello il motivo che faceva di lui l` eroe...l` eroe ha sempre combattuto per il bene o per la giustizia. Per questo era costretto a fare la guerra agli attacchi subiti. Difesa del bene era la difesa del bene di qualcuno o qualcosa, dalla Terra alla natura, passando per gli indifesi o gli amici.
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26/05/2020 08:04:50
@dennisev, la difesa del bene, se restiamo negli anime, non è sempre stata motivata così. Aran Benjo, ad esempio, combatte i meganoidi perché li odia in quanto rappresentano il fallimento di suo padre. Sanshiro kurenai, in judo boy, combatte per vendetta e ammazza ogni volta almeno un uomo che non sa nemmeno se sia l`assassino del padre. Kenshiro di Hokuto va alla ricerca del suo rivale, per vendicarsi gli unici eroi che si battono per il bene comune sono spesso i piloti dei super robot. Actarus ad esempio si batte per salvare la Terra da Vega e soffre perché non vorrebbe combattere. Koji Kabuto è l`unico che, potendo pilotare Mazinger Z, contrasta le mire di conquista di Hell. In Daltanious i due ragazzi combattono gli invasori per difendere la Terra ma già in Gundam, anime molto più "realistico", la guerra diventa uno scopo molto meno nobile.
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26/05/2020 08:07:46
gli unici anime che esulavano un po` dal concetto di uccidere erano quelli americani, tipo la Filmation. He-Man non ammazzava mai. Anche in Gi-Joe si assiste al fatto che spesso i nemici si salvano, gettandosi con paracadute dagli aerei in fiamme.
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26/05/2020 10:13:56
Ma alla fine il punto qual`é?
Per me, come ho già detto nel mio intervento, è una cosa istintiva.
Non si cambia la natura...
Si può modificare, si può reprimere ma non si può eliminare... Diceva godmars36 su Naoto/uomo tigre che un finale a birra e rutti con grande tigre sarebbe stata:
" una delle cose più mitiche che abbiamo mai visto????Penso proprio di no!" Naoto per sconfiggerlo ha dovuto dare sfogo alla sua natura di lottatore malvagio, non ha avuto pietà, l`ha massacrato, una violenza inaudita, che nemmeno nelle prime puntate, quando era malvagio, aveva.
E tutti noi sappiamo ( chi l`ha visto) quanto era diventato giusto e buono. Lottando sempre nelle regole e sempre senza cattiveria.
La razza umana è come gli animali selvatici, la puoi addomesticare, viziare, ammorbidire cambiare... Ma un leone rimane sempre un leone...
Anna È proprio così: "..noi magari facciamo parte di una categoria a se stante perchè oltre a collezionare robot siamo anche affezionati a quei nobili valori che venivano espressi da quei cartoni, come l`eroismo, la giustizia e l`amicizia. siamo come degli eroi del passato che vivono nel futuro, e per fortuna che ci siamo! e che molti lavorano nelle scuole insegnando ai giovani questi valori."
Camas Bellissima analisi dei cattivi...
Dennisev Difesa del bene è la sintesi che preferisco.
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26/05/2020 10:14:47
abbs ovviamente...(correttore del kaiser! )
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26/05/2020 13:48:56
@la guerra si fa per tanti motivi. La vendetta e` uno di questi. Ma l` eroe Aran Banjo era un gran fico perche` vinceva e perché aveva il robot piu` fico. Ecco, forse l` eroe alla Aran Banjo , alla 007 eroe anni fine anni `70 per intenderci, ci si immedesimava per il mezzo di cui disponeva piu` che per l` ideale che inseguiva...cmq era sempre un eroe che difendeva la vita, alla fine, combattendo gli essere artificiali.....ma siamo fuori OT, mi pare....l` educazione avuta da Aran Banjo, fatta dall` eroe che lotta per vendetta non ha lasciato traccia di volonta` guerrafondaie in nessuno di noi ragazzini nati nei `70 , mi pare....ci sarebbe da scrivere un saggio cmq sull` argomento.
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26/05/2020 13:49:37
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27/05/2020 10:07:50
Caro @MASTERMOLD, rispetto la tua opinione, ma vai a rileggerti la storia della creazione del mito di GODZILLA... La creazione di questo, definiamolo ingiustamente, "mostro" risale al 1954 e in ragione di fatti terribili accaduti in Giappone prima di tale data... C`è più "educazione e consapevolezza" in certi cartoni animati o anime, di quanta se ne possa ritrovare in alcuni film, libri o saggi creati in questi ultimi tempi... Saluti,
GIGIO
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27/05/2020 21:02:08
non dibatto sul motivo che abbia portato alla nascista di quello o di quest`altro. Il mio pensiero é: da decenni ci propinano violenza, morte, uccisione, massacri, botte da orbi, iustificandolo col fatto che l`eroe, per un motivo o per un altro, sia costretto a combattere. Questo ha potuto portare ad una società che vede nello scontro un metodo giustificato per risolvere i problemi? Se, invece, ci avessero mostrato film, animazioni; ci avessero fatto leggere libri e fumetti in cui l`eroe di turno evita sempre e comunque la violenza per risolvere i problemi in altro modo, adesso la penseremo ancora così? Il fatto che la violenza continua che ci vien mostrata non ha lasciato segno alcuno, non è vero. Guerra nel golfo, guerra contro l`Isis, ecc, ecc.
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27/05/2020 23:00:02
Scusami MASTERMOLD ma secondo me il tuo mi sembra più uno sfogo contro la realtà umana, che un`attenta analisi sul fenomeno cartoons anni `70 `80.... Nel tuo intento, pur sempre nobile ma inefficace, di porre una risposta o rimedio a quello che è un istinto animale, "rettile" per meglio identificarlo, non riesco a tener traccia dell` argomento principale di questo dibattito...
Saluti, passo e chiudo,
GIGIO
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28/05/2020 01:52:33
La mia risposta è: certo! Fecero capire gli orrori della guerra, come Zambot. Per me, parti dal presupposto-per me errato-, che vede un`invasore disposto a dialogare..se lo fa, è solo per risparmiare le forze ma per sottometterti lo stesso. Ricordo un fumetto, Gilgamesh di Robin Wood, dove il protagonista dovette esortare un popolo pacifico a rifiutare le angherie ed a ribellarsi: al termine della battaglia disse loro di non essere affranti per avere le mani sporche di sangue, perché quelle mani così avevano salvato il futuro dei propri figli.
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28/05/2020 09:01:43
@mastermold
Continui a offrire spunti di discussione veramente stuzzicanti...le guerre ad ISIS o quella nel Golfo, sono state volute da qualcuno o da pochi alcuni al di sopra della volonta` popolare...sicuramente e` stato per il potere, sotto sotto, la causa che non viene certamente dichiarata. Ma i militari che l` hanno fatta sono volontari che svolgono un ruolo e sono obbligati a farlo. Ma siamo sicuri che questi pochi potenti che avviano le guerre e i militari che le portano avanti siano la maggioranza delle popolazioni? O è solo una piccola percentuale della popolazione? E poi siam sicuri che costoro abbiano in effetti guardato, da piccoli, i cartoni che anche noi abbiamo visto e che ne siano stati influenzati, diventando guerrafondai da adulti?
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28/05/2020 11:51:52
Buongiorno signori e da tempo che non scrivo post .sono 20 giorni che sono disoccupato a tempo pieno al momento mi aiuto con le vendite online. Apparte questo sono un 40enne. Da bambino i miei pomeriggi erano guardare cartoni robotici ken il guerriero dragonball che ancora oggi seguo.sono cresciuto con l`educazione impartita dai miei genitori e poi ammettiamolo tutti avevamo paura dei nostri genitori .specialmente se facevamo qualcosa di sbagliato come fumare o bere alcolici. Minchia legnate. La violenza dei cartoni è una cazzata che si sono inventati i media. Ho una figlia di 12 anni .non beve alcol non fuma ne tantomeno esce da sola con gli amici .non glielo imposto io ma e cresciuta guradando me e sua madre mia moglie. La violenza nei cartoni non c`entra nulla con educare i figli. Mia figlia al momento segue Fairy tales. Pieno di combattimenti. ... Gli ho chiesto xche lo segue e mi ha risposto xche è divertente .ognuno nei cartoni vede diversi aspetti. Prendiamo il mitico goldrake .Actarus che lavora a spalare merda nella fattoria che è di suo padre il doctor procton.ce da pensare chi te lo fa fare visto che gia tuo padre paga rigghel x gestire la fattoria ? Piu insegnameto di questo .siete d`accordo. O no?
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28/05/2020 18:33:25
In effetti ce li vedo dei terroristi che mentre si legano le cinture esplosive dissertano su Goldrake e Gundam... E si fanno esplodere canticchiando la sigla di Daitarn 3
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30/05/2020 14:12:19
Spunto di riflessione molto interessante. Sicuramente constituisco un`eccezione, perché ho sempre tifato per i cattivi di turno, sperando che alla fine riuscissero a trionfare sui noiosi eroi che stavano sempre a fare la morale Parlo però dei cattivi nei cartoni americani dell`epoca (He-Man, Transformers, G.I. Joe, M.A.S.K., Ghostbusters, etc.), che alla fine erano simpatici, non di rado perfino ridicoli, e non facevano mai davvero male a nessuno. Discorso diverso per i giapponesi, nelle cui serie i cattivi erano talmente sadici, malvagi e tremendi, spesso responsabili del massacro di innocenti (donne, bambini, animali), da renderli odiosi all`ennesima potenza.
Detto ciò, Chrome Skull ha giustamente sottolineato che: 1) i cartoni animati sono svago e divertimento, e l`educazione spetta alle famiglie e alla scuola, non alla TV. 2) tutti gli eroi, americani e giapponesi, sono costretti a combattere e a "fare la guerra" dai malvagi, e ne farebbe ben volentieri a meno, ma un mondo di pace ed armonia rimane un ideale irraggiungibile, perché il male esiste e sempre esisterà.
Ed infatti trovo che mostrare ai bambini un mondo felice e zuccheroso, tutto unicorni e arcobaleni, dove tutti si vogliono bene e non si litiga mai etc. sia nauseante, oltre che molto ipocrita. La realtà che si troveranno ad affrontare è ben diversa, la storia dell`umanità è una storia di guerra, e sempre lo sarà, inutile illuderci. L`istinto primario dell`essere umano è la prevaricazione, la conquista, la sottomissione del più debole. Se non ci fossero le leggi dello stato a tenerci a bada, saremmo in strada ad ammazzarci l`un l`altro. Homo homini lupus diceva Hobbes, e quanto aveva ragione, purtroppo.
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