11/09/2024 10:49:01
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24/09/2024 11:30:28
Come promesso anzitempo, rimanendo in tema "Baravelli" vi posto un immagine storica, carica di nostalgia e dei bei tempi che furono (Fiera Campionaria Milano - Salone del giocattolo 1967)
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07/10/2024 14:25:07
Rimanendo in tema Baravelli vi posto altre foto storiche di archivio, della famosa casa italica che esponeva alla Fiera Campionaria di Milano durante il Salone del Giocatollo a Milano nel 1967... sembra quasi un universo parallelo vedendo ora come siamo messi...
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07/10/2024 20:21:40
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08/10/2024 09:54:14
Concordo pienamente egregio
Bei tempi..
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08/10/2024 15:38:56
Ho trovato anche qualche cenno bio ed inoltre cosa più importante per noi nostalgici collezionisti, le foto del catalogo giocattoli Baravelli, credo datate 1978/1979...
Avendolo visionato prima di postalo (a breve arriva su questi schermi) ho avuto riconferma che il buon patron della casa, Luciano Bavarelli in quel di Bologna, fosse più un distributore che un produttore di giocattoli, ma è tanta la varietà e l`offerta proposta, che sinceramente, si sono fatti perdonare alla grande...
Stay Tuned
Andrea
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08/10/2024 20:45:00
grazie haran per questo meraviglioso 3d. mi ricordi l`origine della galba?...so che è BA di baravelli ma non ricordo il nome prima.....ne parlava anni fa se non ricordo male il mai dimenticato h2o.go
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08/10/2024 20:46:25
inoltre...nel tuo immenso sapere hai per caso cataloghi galba dove si possa vedere la produzione dei loro ultraman "gli spaziali" ....nella stessa serie di certo c`è anche un daitarn3......
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09/10/2024 10:02:04
Grazie per il supporto e alcune dritte sul caso "Baravelli" Manuela, parole di elogio e input a cercare sempre più materiale, mi da il senso su tutto quanto profuso in questi anni...
Su Galba devo ancora cercare meglio (specie sui cataloghi che pare sia cosa ardua), so che deriva da Baravelli, fecero anche la famosa linea "Superoi Junior" con lo stesso font di Superman... (figata assurda).
Io stesso posseggo il Batman di quella linea, preso ad un Novegro di anni fa... posto fotina ^_^
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10/10/2024 21:45:48
la questione riguardo agli ultraman, che probabilmente interessa solo il mio compagno e me, è che a novegro tanti anni fa ne abbiamo visto di due misure..15cm e forse uno di poco più..diciamo 20....loose........in collezione abbiamo quello da 15 blisterato...anche il daitarn blisterato è molto raro.....
tornando alla baravelli trovo molto bello il fatto del doppio marchio nelle astronavi starzinger pla dx.....un tipo importato da ceppiratti e l`altro con marchio appunto baravelli, sempre di fianco al vecchio logo bandai.....è una cosa che ho sempre trovato curiosa.....infatti non mi sembra di ricordare che sia successo per gli altri della stessa serie...nei i die cast ne i personaggi
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11/10/2024 11:55:43
anche il daitarn blisterato è molto raro.....
metti info Manu please...
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11/10/2024 15:07:18
ehh ad averne..forse ho ancora una foto del daitarn loose......però il blister è uguale anche per l`ultraman.....
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11/10/2024 15:09:04
stessa card..stessa bolla
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11/10/2024 15:10:09
ora..la curiosità sarebbe :vedere il blister dell`ultraman più grande....e vedere se è una serie che va oltre due soli pezzi...
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11/10/2024 15:18:59
Ottimo attendo tue news
Gracias
Andrea
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14/10/2024 12:07:39
B come Baravelli... B come Batman.... una sola foto che vale più di 1000 parole...
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15/10/2024 15:55:33
E giunto il momento di fare bilancio statistico di questo mio thread in cifre...
5 anni e 8 mesi... 2069 giorni...
Un unico ed immenso grazie a tutti Voi che lo avete supportato, edificato e nutrito di notizie, foto e curiosità... senza di Voi tutto questo non sarebbe stato possibile...
Un grande ed affettuoso ringraziamento a Manuela, Federico, Fabio, Marco, Wataru e tanti tanti altri....
Ho ancora tanto materiale da condividere... a presto! Andrea
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24/10/2024 16:17:14
Altro ADV fantastico pubblicato in partnership tra Polistil e il grande e compianto Niki Lauda...
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12/11/2024 11:29:11
Rieccomi a postare in questo thread, ripartendo da un ADV a cui sono particolarmente affezionato, in quanto fu il primo e credo (se la memoria non mi inganna) unico trenino ricevuto in regalo dal mio Papy, negli anni d`oro... lacrimuccia mode on
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15/11/2024 17:16:34
Sicuramente la Lima merita un cenno di storia e aneddoti in quanto tra le più importanti ditte di modellini e giocattoli dal dopoguerra ad oggi...
La Lima S.p.A. (Modelli Lima) è stata una ditta di Vicenza che dalla metà degli anni 1950 fino al 2004 realizzò modellismo ferroviario. Il marchio Lima è tuttora in uso.
Era una marca popolare ed economica nel mercato dell`epoca, che riproduceva modelli principalmente in scala H0 (1:87), ma anche in scala N (1:160) e 0 (1:45). Esportava in quasi tutta Europa, Stati Uniti d`America e Sud America, Australia e Sudafrica. Per il mercato del Regno Unito produceva rotabili in scala 00 (1:76, 2).
Negli anni Ottanta, in seguito alla contrazione del mercato del treno giocattolo, settore in cui Lima era fra i leader mondiali, la ditta si trovò in gravi difficoltà, e cominciò a puntare su una produzione modellistica. Ciononostante, la ditta non riuscì a uscire dalla crisi e così nel 1992, ormai in amministrazione controllata, fu acquisita dalla Rivarossi di Como che successivamente acquisì anche Arnold e Jouef. Anche questi accorpamenti non furono sufficienti a evitare il collasso e nel 2003 cessò la produzione. Il marchio ed il logo Lima sono stati acquisiti da Hornby, che li utilizza tuttora.
Storia
Una locomotiva diesel D.445 con livrea verde-castano La Lima, Lavorazione Italiana Metalli e Affini venne fondata a Vicenza nel 1946, come ditta specializzata per la riparazione e la realizzazione delle parti in alluminio delle carrozze FS danneggiate durante la guerra appena terminata. Purtroppo per la neonata azienda le Ferrovie ri-organizzarono arsenali per realizzare internamente queste riparazioni e la Lima decise così di riconvertirsi alla produzione di giocattoli in metallo: carrozzine per bambini, passeggini per bambole, pentole, pignatte, motoscafi e automobiline.
Nel 1954 Ottorino Bisazza (scomparso nel 1987), allora dirigente dalla Marzotto, acquistò questa piccola fabbrica di proprietà di un parente del conte Marzotto. Nel 1957 la Lima è già una Società per Azioni che si definisce in un catalogo ad uso dei rivenditori come "Industria giocattoli meccanici ed elettrici di metallo e plastica". Dal finire degli anni Cinquanta l`azienda iniziò a produrre anche trenini: è del 1959 il primo catalogo datato che contiene solo una locomotiva a vapore primordiale del tipo 0-3-0, in quello del 1961 diventano tre le locomotive a vapore primordiali (dei tipi 0-3-0, 0-4-0 e 1-4-0) e l`anno dopo compaiono finalmente le prime locomotive che rappresentano dei prototipi reali: FS E424 e SNCF BB9200 e DB V60.
Il modellismo ferroviario dell`epoca era trainato, in Italia, dalla comasca Rivarossi, concorrente di colossi stranieri di nome Märklin e Fleischmann: produzioni sofisticate per un pubblico adulto con prezzi elevati. «L`intuizione di Bisazza», spiega l`allora direttore vendite Silvio Conti, «fu che, se il mercato andava paragonato a una piramide, questi marchi ne occupavano solo il vertice. Restava da conquistare tutta la base, cioè la parte più grossa, popolata dai bambini e dalle loro famiglie».
Il successo della ditta vicentina fu talmente rilevante che già nel 1968 l`azienda fu in grado di produrre un proprio libro (a cura di Leone Neri) dal titolo "Lima il treno nasce così".
Dal metallo alla plastica.
Un locomotore SNCF diesel risalente alla fine degli anni Settanta e realizzato in plastica. La gestione Bisazza portò alcune innovazioni, fra cui l`utilizzo delle materie plastiche, invece del metallo. Ricorda Dante Mainardi, disegnatore assunto per progettare i nuovi treni elettrici: «Due furono le mosse vincenti: la prima consisté nello scegliere la plastica che, rispetto al metallo, permetteva di abbassare i prezzi. La seconda fu di non competere con i produttori di modelli sul piano delle finiture, che alzavano solo il prezzo. Era meglio abbozzare alla buona il locomotore, e concentrarsi sull`impatto dei convogli, che dovevano essere colorati e attraenti, senza tanto preoccuparsi di risultare verosimili. Per fare un esempio, invece che incidere tutti quei codici che compaiono alla base dei vagoni, mi bastava scrivere il numero di telefono della mia fidanzata».
La strada si rivelò quanto mai giusta. Nel giro di pochi anni i dipendenti diventarono oltre cinquecento, occupati in due diverse sedi produttive (Vicenza e Isola Vicentina sito produttivo quest`ultimo che occupava una superficie di 21500 mq). L`azienda, la più grande al mondo negli anni Settanta-Ottanta, era in grado di sfornare tra le 8000 e le 10000 locomotive al giorno (in base alla complessità del modello), 30000 tra carri e carrozze oltre a rotaie e accessori, materiale che poi veniva spedito in tutto il mondo. Venivano realizzati, con il nome di Lima Crick, anche trenini dotati di motore a molla, aventi binari realizzati completamente in plastica. Negli anni Ottanta avvenne il crollo del mercato del treno giocattolo, per cui la ditta si spostò sul modellismo, dove ottenne riconoscimenti anche dalla stampa straniera.
"Beppe il Ferroviere"
Negli anni `70 la pubblicità Lima si legò a un testimonial che divenne letteralmente il volto della ditta: Beppe il Ferroviere, dai caratteristici baffi a manubrio di sapore ottocentesco. Come interprete del famoso personaggio fu scelto Antonio Zago, all`epoca vigile urbano di Milano. Il personaggio prestò il volto all`azienda nel corso degli anni `70. L`ultima fase Nel 1992 dopo alcune vicissitudini è acquisita dalla Rivarossi. Prosegue la produzione modellistica, senza rinunciare alle confezioni di trenini elettrici giocattolo per il periodo natalizio. Per tutti gli anni Novanta la produzione Lima e quella Rivarossi si affiancano, ma le due ditte, anche se ora di un`unica proprietà, non riescono a integrarsi efficacemente mantenendo ognuna una propria autonomia sia come immagine che, come produzione, ottima cosa per gli appassionati, ma poco efficace dal punto di vista industriale. Nel 1995 la Rivarossi acquisisce anche la tedesca Arnold, leader mondiale della scala N e l`anno successivo la francese Jouef, diventando così un gruppo industriale di notevole rilevanza nel settore, controllando cinque marchi prestigiosi: Rivarossi, Lima, Pocher, Arnold e Jouef. Ma le cifre necessarie per le acquisizioni e il mercato sempre più ristretto non permettono il decollo del nuovo Gruppo Rivarossi.
Nel 2000 nuove difficoltà economiche e nuovo assetto societario, con un`operazione finanziaria viene creata la Lima SpA con sede a Brescia e Rivarossi diventa ora una divisione della ditta che otto anni prima aveva acquisito. Vengono chiusi gli stabilimenti di Como (Rivarossi e Pocher), Champagnole (Jouef) e Mühlhausen (Arnold) e tutta la produzione viene spostata nello stabilimento Lima a Isola Vicentina. Ma nel 2004, dopo ulteriori traversie gestionali e finanziarie, viene chiuso anche lo stabilimento di Isola Vicentina, il gruppo cessa le attività e nel 2004 viene acquisito per 8 milioni di euro dall`inglese Hornby, che ha ripreso la produzione con i marchi Rivarossi e Lima, ma in Cina. Alcuni mesi dopo (maggio 2005), tecnici della sede vicentina della ex Lima, hanno fondato la ViTrains.
Ad oggi i trenini Lima sono oggetto di collezionismo mirato, in tutti questi anni la Lima è passata dagli economici giocattoli degli anni Sessanta-Settanta ai modelli dettagliati del tutto simili ai Rivarossi degli anni Ottanta-Novanta. Al 2010, secondo il sito ufficiale della Hornby, la Lima viene considerata marchio giocattolo mentre le altre marche fermodellistiche del gruppo come modellismo.
Nel 2014 sul sito Hornby la Lima ricompare nel gruppo modellismo con la linea Expert e presenta due nuovi modelli: l`ETR 610 e l`E.636. Questi sono realizzati con dettagli e finiture elevati.
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