18/11/2016 22:51:06
Ciao a tutti... Volevo parlarvi di una linea di giocattoli della Popy, ovvero i Popy chogokin Shogun Series, simili agli Shogun Warriors collectors da 3.5 pollici che tutti conosciamo, ma con una storia particolare e decisamente poco conosciuti! IN parte è una recensione, in parte è una richiesta di confronto con i collezionisti del sito per raggiungere insieme dei punti fermi su questa linea di giocattoli. Dunque, se vi va, completate ed integrate quanto vado a scrivere e...fotografare!
|
18/11/2016 22:52:03
Ognuno di noi, se nato negli anni ’70, è cresciuto a pane e Goldrake, insieme agli altri robottoni che hanno allietato le nostre giornate. Uno dei modi per poter giocare con i nostri eroi, è stato quello di passare per la linea Shogun Warriors (SW), della Mattel che importò negli Usa e nel resto del mondo molti robot giapponesi Nella linea Shogun Warriors sono infatti presenti diversi robot e veicoli delle serie giapponesi Chogokin, Popinica e Jumbo machinder. Non considerando i veicoli della serie Popinica, che qui non ci interessano, vennero esportate dal Giappone le serie Jumbo Machinder, ovvero i famosi jumbo in vinile alti 60 cm (23 pollici), e quella dei Chogokin che venne trasposta serie degli Shogun da 12 cm e nella serie 2 in 1.
Le versioni destinate al mercato straniero differiscono per moltissimi particolari da quelle “originali” giapponesi ma è indubbio che siano direttamente riferibili e derivate da esse. Così non è, apparentemente, per la terza categoria dei giocattoli della linea Shogun warriors, quelli da 3.5 pollici noti come Shogun Warriors Collectors. Questi giocattoli, venduti in piccole confezioni a vetrina e che costavano circa 4000 lire a fine anni ’70, sembrano gli unici Shogun a non avere la propria corrispondenza in una serie giapponese e per tanti anni si è creduto che fossero prodotti originali per il mercato straniero e non derivati da modelli Popy. Ma le cose….stanno esattamente così? In realtà, anche gli SW da 9 cm hanno la loro controparte giapponese che si chiama Shogun Series e che è l’oggetto di questa recensione.
La linea Shogun Series è caratterizzata da una scatola simile a quella degli SWC rettangolare con la vetrinetta e l’ala superiore ha il buco per essere appesa agli espositori. La confezione porta entrambi i loghi Popy e Chogokin. Si tratta di una serie composta da 10 robot composta da Grande Mazinga, Goldrake, Combattler, Dragun, Poseidon, Gaiking, Voltes V, Daitetsujin 17 d Dangard A. Nemmeno in questa linea venne mai incluso il Rygar, di cui è nota solamente la versione Vampiro della Nacoral e il Reydeen che esiste solo in qualità di prototipo in alcuni cataloghi tedeschi chiamato erroneamente Grendizer.
|
18/11/2016 22:52:43
Ed ecco i singoli pezzi... Il Gaiking...
|
18/11/2016 22:55:02
|
18/11/2016 22:55:57
|
18/11/2016 22:57:47
...ma andiamo avanti..
L’esistenza di questa linea è attestata solamente in uno dei vari cataloghi disponibili ovvero il Green Arrow Graffiti, dove è riprodotto, come unico esemplare, il Poseidon che è l’unico che mi manca….tra l’altro. Nel Green Arrow questi giocattoli vengono collocati nella sezione relativa ai giocattoli prodotti per il mercato estero e si dice che ne è ignota data di produzione e produttore. Dunque, nell’unico catalogo che parla della linea SS si dice solo che…non se ne sa nulla.
Come punto di partenza direi che recando sulla confezione il marchio Popy dobbiamo considerarli prodotti regolarmente licenziati e non abusive riproduzioni di terze ditte anche perché poi, come vedremo, gli stessi giocattoli saranno più avanti riproposto dalla stessa Bandai nella linea dei “Mini Godaikin”.
I Popy Shogun Series costituiscono una linea di giocattoli del tutto particolare ed un unicum assoluto nella produzione Popy e questo per due motivi fondamentali: 1. Nessuno di questi giocattoli venne mai prodotto in Giappone. Tutti questi pezzi sono stati prodotti a Taiwan e ad Hong Kong; 2. Con questa linea sono per la prima volta gli stessi giapponesi ad utilizzare per il mercato interno, un modello congegnato insieme ad un altro produttore (la Mattel) per l’estero e lì commercializzato prima che in Giappone.
|
18/11/2016 22:59:44
I giocattoli di cui stiamo parlando sono Popy; mentre infatti mancano sulle scatole i loghi Bandai, sono invece presenti i kanji della linea Chogokin e, soprattutto, il logo Popy che non sarà mai più usato dalla Bandai dopo la fusione avvenuta nel 1983 (Fonte Anime d’acciaio di Guglielmo Signora, II edizione, pagina 217. La cosa è confermata anche dal fatto che l’ultimo pezzo con il logo Popy è lo Sharivan GC-06, appunto del 1983. A partire dal GC-08 la linea Chogokin passa sotto il logo Bandai. Tale circostanza è riscontrabile dal catalogo Nishimura, pagina 55.); la loro produzione è dunque anteriore a questo anno. Il fatto che i giocattoli in questione siano stati prodotti all’estero non influisce su questa considerazione perché anche alcuni esemplari Popy della fine degli anni ’70 anche se per il mercato giapponese, vennero prodotti ad HK e (non è certamente un caso), sono giocattoli che riproducono modellini tutti oggetto di esportazione; mi riferisco al GA-05 versione IV, made in HK ed alle ultime versioni chogokin dei Gettarobo G Dragun (GA-10) e Rygar (GA-11).
I Popy Shogun Series furono poi prodotti non prima del 1979, in quanto l’ultimo giocattolo presente nella linea, ovvero il Leopaldon, deriva da un anime che fu trasmesso in Giappone nel corso del 1978 e nello stesso anno il giocattolo fu prodotto dalla Popy.
Questo ci indica che la linea fu prodotta non prima del 1979 e non oltre, probabilmente, il 1982. A diversa conclusione si potrebbe giungere e dunque considerare precedenti gli Shogun Series se la serie fosse stata scissa e messa in commercio in due mandate differenti come avvenne, certamente, per gli SW da 3.5 pollici e, probabilmente, per i Mini Godaikin Bandai, di cui parleremo dopo. A mio modo di vedere, però, i Popy Shogun Series vennero immessi nel mercato tutti insieme infatti dietro le loro confezioni sono sempre presenti TUTTI e 10 i giocattoli della serie e non prima alcuni e poi quelli successivi, come avvenne, sia per gli SW che con i Mini Godaikin (La produzione e la commercializzazione sia degli SW che dei MG venne infatti effettuata in due mandate differenti. Quanto agli SW la cosa è provata, sia da memorie personali (ebbene sì sono un vecchio di merda) , sia dal fatto che nel retro delle scatole che contenevano i primi modelli SW, dove erano riporati i modelli disponibili nel mercato, fossero riportati solamente 6 giocattoli (i robottoni nagaiani più Combattler) e parliamo del 1978, cui si aggiunsero solo più tardi (1979) gli altri 4. Ed anche nei cataloghi SW del 1978 si enumerano, tra gli SW 3.5 solamente 6 personaggi, mentre a partire dal 1979 il numero ha raggiunto la decina. Tra le varie fonti il sito wildtoys.com o, quanto ai cataloghi SW il plaidstallions). Se quanto sopra scritto è vero, se ne deduce, appunto, che i Popy SS vennero prodotti dopo il 1978 (epoca di trasmissione dell’ultimo anime di riferimento, Spider man –Leopaldon-) e prima del 1983, data di scomparsa della Popy.
|
18/11/2016 23:01:26
E però la linea Shogun Warriors Mattel è precedente perché i primi giocattoli, figli della collaborazione tra la Popy e la Mattel, sono prodotti prima del 1977 se è vero che già in quest’anno, negli Stati Uniti, erano disponibili gli Shogun da 60 cm. Mentre è già a partire dall’anno successivo il 1978 che gli Shogun Warriors collector, nella prima mandata di 6 (i nagaiani più Combattler), sono disponibili nei cataloghi e nei negozi americani.
La Bandai aveva trovato accordo con la Mattel per la produzione e distribuzione dei propri giocattoli negli Usa (poi anche in Europa ed altrove) ed avevano deciso di chiamare la linea Shogun Warriors, che evidentemente doveva rimandare al Giappone. Probabilmente intorno al 1979, data in cui la produzione degli Shogun è avviata all’estero (Hong Kong e Taiwan) per il mercato estero, la Bandai prova a produrre a marchio Popy per il mercato nazionale, questi giocattoli il cui nome (appunto Shogun Series) viene mutuato da una linea decisa per il mercato straniero. Ed ecco che il robottino da 9 centimetri, la cui produzione per il mercato statunitense è made in Japan , una volta avviata la produzione negli stabilimenti esteri venne riproposto a marchio Popy per il mercato interno con un nome mutuato da una linea pensata per il mercato estero, il che è appunto, un unicum nella produzione Popy. Questa serie non poteva avere fortuna sia perché si tratta di un prodotto a basso costo e di non pregevolissima fattura, sia perché la gran parte dei personaggi sono ormai risalenti nel tempo, il Grande Mazinga è addirittura del 1974, Gettarobo G del 1975, Gaiking del 1976 ecc….
|
18/11/2016 23:01:55
Ancora qualche foto Grendizer
|
18/11/2016 23:03:50
|
18/11/2016 23:04:54
|
18/11/2016 23:07:11
Probabilmente, avendo licenziato la linea all’estero, sfruttando il richiamo della linea Chogokin anche in Giappione, la Bandai tentò di utilizzare i modellini prodotti in stabilimenti stranieri anche in patria, facendo un’operazione al risparmio. Perchè qualitativamente questi giocattoli non sono paragonabili alla produzione Popy comune, le plastiche utilizzate sembrano di qualità inferiore ed anche la cura nelle confezioni sembra inferiore. Ad esempio, nel retro della confezione, dove sono raffigurati i vari modelli diponibili, Great Mazinga è chiamato Mazinga Z, Grendizer è chiamato Great Mazinga e Poseidon è chiamato Rygar ma tale imprecisione è rara nella produzione della Popy.
E’ poi impossibile, a mio modo di vedere, che la linea Shogun Series fosse fatta per il mercato estero e non per quello giapponese, infatti: 1. non avrebbe avuto alcun senso predisporre per l’estero due prodotti sostanzialmente identici (Shogun collectors e shogun Series) a farsi concorrenza tra di loro; 2. Non avrebbe senso il packaging della serie tutto in Giapponese, con Kanji e katakana, incomprensibile del tutto per i non giapponesi; 3. Non risulta che tali pezzi siano mai stati esportati all’estero e non si riscontrano in alcun catalogo fine anni 70 primi anni 80.
La Bandai, inoltre, all’epoca del secondo tentativo di ingresso nel mercato Usa (e mondiale) con la serie Godaikin tentò di riproporre la linea Shogun Series da 3.5 pollici cambiandone il nome, chiamandoli stavolta Mini Godaikin e modificando la confezione, stavolta in blister. Ecco il Dangard, ad esempio!
|
18/11/2016 23:15:21
Proprio il fatto che gli stessi modelli con le stesse caratteristiche vennero riproposti dalla Bandai qualche tempo dopo, la linea Godaikin risale infatti al 1983/1984, è decisivo per escludere che la Shogun Series possa considerarsi non licenziata dalla Popy.
|
18/11/2016 23:16:07
Ed ecco gli ultimi 3 Leopaldon Daitetsujin 17 Combattler. Manca il Poseidon ma è l`unico che non ho....
|
18/11/2016 23:18:39
In conclusione, ritengo che questi giocattoli siano un unicum nella storia della Popy perché nati per il mercato interno ma proponendo una linea pensata per l’estero dalla quale prende anche il nome e per la prima volta, interamente prodotta all’estero. Ritengo che si tratti di un prodotto originale databile tra il 1979 ed il 1982 e, probabilmente, tra i meno fortunati dell’intera produzione della gloriosa Popy.
Come sempre, ai (sup)posteri, l’ardua sentenza se quello che ho scritto e dedotto sia o meno una stupidata e spazio a chi vorrà dire la sua ed aggiungere qualcosa su questi strani giocattoli....Un saluto!!!
|
19/11/2016 11:34:32
Bella recensione, Pufendorf, quanto vorrei completare la serie, ho solo il Great Mazinger stranamente marchiato made in Jap e il Grendizer Hong Kong
|
19/11/2016 12:56:03
Grazie Pufendorf, hai fugato alcuni dubbi che mi sono posto nei secoli.
In realtà ci sono un po` di cose che mi continuo a chiedere:
1 - Perché ho un Gaiking mini SW marchiato Japan? (tra l`altro di fattura e materiali molto migliori delle controparti HK),
2 - Se per i giocattolini poco costosi Bandai aveva già la linea Victora, perché avrebbe dovuto fare tutto sto macello di marchi ed edizioni?
3 - Il Raideen nel famoso catalogo tedesco (di cui non trovo più la foto, se qualcuno la ripostasse mi farebbe un piacere) fu veramente solo un prototipo??? O meglio: che senso avrebbe avuto non produrlo, dato che oltretutto era un personaggio amatissimo negli States, mercato di riferimento per questi giochini? Anche la prototipazione costa parecchio, in fondo...
4 - Discorso simile per il Liger venezuelano, per quale motivo lì fu prodotto???
5 - CHI mai fece i prototipi di quei due personaggi, Bandai, Popy, Mattel???
& - Che droghe si facevano quelli che hanno deciso di apporre quegli orripilanti adesivi (se mi avessero regalato un Grande Mazinga così, la prima cosa che avrei fatto da piccolo sarebbe stata strapparli via)???
Dietrologia del sabato...
|
19/11/2016 13:31:50
Grazie ragazzi! Quanto alle domande Danzig... 1. A quanto mi consta gli Sgogun 3 pollici per il mercato USA sono tutti made in Japan dunque il tuo Gaiking è uno shogun per il mercato USA
2. Per quanto riguarda gli Shogun series Popy la mia idea è che volessero provare a vendere gli stessi modelli della linea SW estera in patria risparmiando facendoli ad HK con packaging Taiwan invogliando gli acquirenti con la linea Chogokin di cui questi pezzi non fanno in realtà parte
3. Mistero
4. Mistero
5. Mistero Quanto alle droghe...non lo so ma vorrei averne tanta dello stesso tipo per le giornate come queste in cui fuori diluvia, la moglie si sente male e sono da solo con i bimbi
Però mi viene da dire..che la stessa droga la prendevano quelli che nella linea shogun warriors che commercializzarono in Italia misero veicoli tipo Varitank, Varidorin ecc...senza mettere la MOTO DI ACTARUS.....il TFO.....LA JET BIKE...le BASI DI GOLDRAKE E MAZINGA ecc... che gli avrebbero fatto fare molti..MOLTIa più soldi!
|
19/11/2016 14:32:26
|
19/11/2016 18:11:43
Però mi viene da dire..che la stessa droga la prendevano quelli che nella linea shogun warriors che commercializzarono in Italia misero veicoli tipo Varitank, Varidorin ecc...senza mettere la MOTO DI ACTARUS.....il TFO.....LA JET BIKE...le BASI DI GOLDRAKE E MAZINGA ecc... che gli avrebbero fatto fare molti..MOLTIa più soldi!
Io la cosa me la immagino così, con una delegazione nippo della Popy seduta di fronte a una statunitense di Mattel, con i giapponesi che mostrano i loro giocattoli best sellers dai nomi incomprensibili e gli americani che decidono così a muzzo quali abbiano un design abbastanza attraente per poter essere riproposti negli USA e in Europa.
Credo che in quel momento a nessun occidentale sia interessato chi è Grendizer o che cosa sia un anime, quindi quello che è piovuto nei negozi di giocattoli è stato solo il risultato di una veloce quanto superficiale azione di marketing...
|
20/11/2016 20:20:10
tutto moooooolto interessante.....grazie puf
|
21/11/2016 17:25:46
Tutto corretto! Feci anch`io tempo fa una ricerca a riguardo e sono d`accordo sul fatto che ci fosse l`accordo con Mattel e che la 1^ serie SW sia uscita prima in USA che la SS in madrepatria. Buona la deduzione che fossero prodotti fuori dal Giappone anche se non c`è una certezza assoluta! Bella recensione!
|
21/11/2016 23:55:36
Mycia, è un piacere discutere di queste cose nei momenti di "stacco", grazie!
Babil sono contento di non essere l`unico "pazzo"... IN effetti è una serie veramente anomala questa qui...proprio per il motivo che dici e che condividiamo....però il fatto che questi giocattoli siano prodotti all`estero (rispetto al Giappone, ovviamente), non è una deduzione. E` scritto sui pezzi. Le scatole, TUTTE, recano la scritta Made in Taiwan. I giocattoli hanno il marchio "made in Hong Kong" nelle plastiche, in genere sulle gambe. Non ho fatto le foto perché le foto le ho fatte una volta richiusi in scatola, dopo averli puliti e dopo avere messo la carta da fioraio per proteggerli...ma nessuno di questi pezzi è made in Japan.
Tra l`altro è strano che nei Shogun Warriors da 3 pollici mercato Europa la scritta Hong Kong sia sulla schiena, mentre negli Shogun Series...la scritta è sulle gambe o manca....
|