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FORUM XTRA/Collezioni

 La Collezione Tracian cambia casa

 |  Lista discussioni  | 
20/12/2014 19:37:14
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Tracian (dal 18/04/02)
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Eh sì: con l`arrivo del 2015 dopo anni di onorato servizio la mia collezione di robot cambia casa. Nei prossimi giorni vi mostrerò tutte le operazioni, ma intanto si comincia con un`immagine scattata oggi.

(Se vi chiedete quanti siano i robot, il numero è ovvio: sono 50.000 )
20/12/2014 20:26:50
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Aldurin77 (dal 29/07/13)
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Bellissimo allestimento, ma ti prego non metterci 50 foto per ogni pezzo grazie!!
20/12/2014 23:51:51
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cigno983 (dal 04/08/11)
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Che bella caspita!!! Le vetrine sono stupende e i pezzi altrettanto!
21/12/2014 00:02:24
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michelefiacchini (dal 03/09/02)
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...per ogni vetrina voglio......50.000 fotoooooo!!! !
21/12/2014 00:52:28
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jaguar (dal 04/08/11)
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50000 mi piace!!A parte che già ti odio perché tu hai l`Odyssea e le altre due astronavi di Ulysse e io no
21/12/2014 06:42:39
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orco1969 (dal 21/11/10)
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Se sono 50.000 allora Ti serviranno almeno 3 o 4 piani

Scherzi a parte, dai, qualche primo piano dei ripiani lo devi fare per farcela ammirare meglio
Intanto complimenti e ci metto un mi piace
21/12/2014 07:11:13
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edoardo77 (dal 15/09/09)
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si forse i 50.000 erano intesi non come giochi ma come foto dello stesso preso da angolazioni diverse!!!
21/12/2014 15:41:07
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Tracian (dal 18/04/02)
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Ecco qui i primi piani, per l`album dei ricordi...

Rispetto a tante collezioni che si vedono da queste parti è poco e nulla, però mi ero affezionato alla presenza di queste vetrine sempre vicine al mio posto di lavoro...
21/12/2014 15:42:48
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Tracian (dal 18/04/02)
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Seconda parte dei ricordi di una fase ormai chiusa...
21/12/2014 15:45:45
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Tracian (dal 18/04/02)
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...e infine gli ultimi ritratti degli eroi di un`infanzia lontana.
21/12/2014 15:54:09
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Tracian (dal 18/04/02)
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Chiudo con la Foto Della Mestizia. Il prossimo passo sarà andare in cerca di un arredamento adatto per lo spazio ormai vuoto.


@jaguar - I giocattoli di Ulisse 31 in effetti avevano un design e una realizzazione meravigliosi...
21/12/2014 16:43:21
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bobius (dal 07/04/10)
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Molto bella la tua collezione Tracian, complimenti!

21/12/2014 16:43:28
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mrcgrc79 (dal 11/06/08)
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Complimenti Tracian! gran bella collezione! bravo!
08/01/2015 22:44:07
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peppe72 (dal 02/10/05)
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ottima davvero la nuova sistemazione + + + +
09/01/2015 15:25:47
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Tracian (dal 18/04/02)
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Ehm... veramente questa era quella vecchia.
18/01/2015 14:47:48
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Tracian (dal 18/04/02)
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Come promesso, rieccomi qua.

Innanzitutto faccio a tutti i complimenti per non essersi fatti ingannare dal tono del post. Vista l’occasione molto particolare avevo pensato di vedere che reazioni avrebbe avuto GV alla notizia di una intera collezione venduta/buttata, come si sarebbe potuto pensare dalle parole ambigue che ho usato nel presentare le foto… Beh, la reazione è stata che l’ipotesi non è stata presa nemmeno in considerazione da nessuno! Siamo proprio un bel branco di fissati…
Il più fissato di tutti temo oltretutto di essere proprio io. Nel prossimo post potete infatti vedere le nuove vetrine di casa Tracian, ma se ci ho messo più di un mese per continuare questo post un motivo c’è stato: se volete farvi due risate alle mie spalle, vi presento…

*LA SAGA DELLE VETRINE*

La storia comincia con la mia compagna che mi dice: “vieni a vedere! Forse ho trovato che regalo farti per Natale e compleanno!”
Il regalo in questione è un set di vetrine in offerta su un certo sito di aste online: il prezzo è ottimo, le dimensioni proprio quelle giuste, il colore ok e l’aspetto di gran lunga più spettacolare delle mie Detolf, che oltretutto cominciavano a essere davvero un po’ troppo straripanti. La mia unica preoccupazione è che possano fare entrare un po’ di polvere qua e là – ma suvvia: se ho inventato le Detolf a tenuta stagna (http://www.giocattolivecchi.com/Forum_detail.aspx?t=0&id_d=594916&p=1), potrò ben trovare il modo di sigillare pure queste, no? Oltretutto Mrs. Tracian ha anche trovato qualcuno che si vuole comprare le vetrinette dell’Ikea, quindi si tratta davvero di un affare imperdibile. Le prendiamo.

Il primo problema consiste nell’organizzare la spedizione. Il vetro è pesante, fragile e l’elemento più grande è uno specchio da 2 m x 80 cm, che in macchina non entra di sicuro. Ci vuole un trasportatore… ma la mia metà ha pensato anche a questo: tramite un complicato giro di favori e controfavori con un fornitore della ditta per cui lavora, la consegna è già stata organizzata a condizioni decisamente convenienti. Cosa mai potrebbe andare storto?

Mentre aspettiamo il corriere svuoto le Detolf, e il mio studio domestico viene invaso da mostri spaziali che lo rendono invivibile. Poco male, però: è per una buona causa ed entro un paio di giorni sarà tutto risolto, penso. L’acquirente delle vecchie vetrinette le viene a ritirare. Da qui in poi non si può più tornare indietro.

“Cosa mai potrebbe andare storto” ha una risposta la mattina della consegna delle nuove vetrine. Il trasportatore arriva, suona al citofono e con tutta la tranquillità del mondo annuncia: “qui ci sono dei colli spezzati… glieli scarico lo stesso?”
Viene fuori che, nonostante un imballaggio così elaborato da essere surreale, due montanti sono arrivati a destinazione rotti in due. Nelle ore successive spacchetto _sedici_ colli trovando anche due specchi scheggiati. L’esperienza mi fa imparare in un attimo i nomi di tutti i santi e i beati, che declino con grande enfasi lamentandomi del destino cinico e baro.

Tuttavia non c’è tempo per disperarsi: bisogna trovare un vetraio che sostituisca al volo i pezzi rotti, se no non potrò montare nulla fino alla fine delle imminenti vacanze di Natale. Fortuna che ce n’è uno vicino a casa, che mi realizza i pezzi in giornata e li consegna fregandosi le mani: 500 euro di spesa per colpa della spedizione fatta male! D’accordo che saranno ripagati dall’assicurazione… ma nel frattempo questo doloroso viaggio al Bancomat lo devo fare io. Ora però ho tutti i pezzi pronti: cosa mai potrebbe andare storto?

Beh, per esempio il fatto che il precedente proprietario delle vetrine si sia in qualche modo dimenticato di inserire nell’apposito pacchetto tutte le vitine ultraspecialissime necessarie per l’assemblaggio. Ne mancano 4, che naturalmente hanno un passo e delle dimensioni tutte loro. Mi tocca fare il giro dei Leroy Merlin di tutta la provincia… ma non è una cosa negativa! “Ne approfitterò per comprare anche i magici bordini antipolvere che avevo montato anche sulle Detolf, così anche questo aspetto del lavoro sarà risolto”, penso. Peccato che…

…le guarnizioni a V per cui sono famoso fra i robottai, i Leroy Merlin non le abbiano più. E nemmeno i BricoCenter, Castorama, BricoOk, le ferramenta di tutta la città (che è Milano, mica Vergate sul Membro…), le cartotecniche e i negozi di materiali edili della zona. Provo a fare una ricerca online: gli unici che vendono cose simili stanno in Indonesia (sul serio!), il produttore che conoscevo ha chiuso, e le due aziende che hanno in catalogo prodotti simili ovviamente sono in ferie fino al 7 gennaio. Faccio un ultimo tentativo presso un grossista di materiale per vetrai – ma ha solo dei bordini rigidi che oltre a costare tantissimo non vanno nemmeno bene. Vabbe’, dai: rimando il problema e monto finalmente le vetrine…

…per scoprire che il vetraio ha sbagliato la misura degli specchi di un centimetro. Un centimetro che basta giusto per rendere le strutture instabili (ma chissene: tanto devono stare ferme) e per far passare la polvere dallo spazio che rimane aperto.
Ma che problema c’è? Mi faccio crescere un mullet da McGyver, prendo un po’ di nastro adesivo e sigillo in maniera praticamente invisibile non solo lo spazio fra specchio e “soffitto”, ma anche le fessure fra retro e montanti laterali. Dopodiché non faccio in tempo a congratularmi con me stesso che…

… si scopre che le porte scorrevoli sono per qualche modo così storte da lasciare degli spazi moooolto larghi sia fra di esse che all’incrocio con le pareti laterali. Altro che rimandare: qui le guarnizioni a V servono eccome! La parte positiva è però che le vetrine sono finalmente assemblate e possono essere messe al loro posto. Cosa mai potrebbe andare storto?

[Continua...]
18/01/2015 14:49:17
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Tracian (dal 18/04/02)
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Sorpresa: il venditore aveva preso male le misure. La larghezza complessiva è di 6 cm maggiore – il che comporta dover ruotare la libreria nell’angolo in modo assurdo, altrimenti non c’è abbastanza spazio. Da questo momento in poi estrarre le riviste da quella libreria sarà praticamente impossibile, ma perché dovrei lamentarmi? Ho delle vetrine ancora più grandi del previsto! Ora tutto quel che resta da fare è appoggiarci sopra gli altri tre espositori dell’Ikea. Cosa mai potrebbe andare storto?

Arrivati a questo punto avrete intuito come funziona questa storia. Stavolta ad andare storto è il fatto che le vetrine non hanno un “tetto” chiuso, ma un bordo a cornice che nasconde i faretti e i relativi cavi – che oltretutto sono di qualche centimetro più alti del bordo stesso. In altre parole: non ci si può appoggiare sopra nulla. Urge nuova corsa da Leroy Merlin per comprare il necessario con cui costruire un “tappo” chiuso. La mia compagna ascolta il progetto e osserva: “praticamente come il sarcofago che hanno costruito sopra i resti di Chernobyl. Quante persone ci sono morte, per crearlo?”

In realtà realizzare il “sarcofago” è un attimo. Peccato che mettendolo in posizione risultino molto più evidenti le imperfezioni non tanto del mio coperchio, quanto delle parti superiori delle vetrine. Ma ho un’arma segreta: nei punti di contatto fra i “tetti” ci sono dei fori in cui potrei inserire qualcosa per bloccarle e allinearle insieme…

…se non che mi tocca andare a comprare qualcosa di adatto. Prendo delle asticelle di metallo che taglio alla dimensione giusta, inserisco e… no, non le inserisco perché i fori sono più stretti di un micronientesimo di millimetro. Vai di trapano! Alla fine i fori sono a posto, le asticelle inserite, e le vetrine… niente: restano disallineate come prima. Come diceva mia nonna, fatto trenta facciamo trentuno. Tiro giù il coperchione, applico delle guarnizioni antipolvere che chiudano le fessure fra tetti e sarcofago, già che ci sono sego via delle tacche attraverso cui fare uscire i cavi d’alimentazione dei faretti, rimonto il coperchio e… vado a Torino.

A Torino c’è l’unico ferramenta dell’universo che ancora ha in magazzino le guarnizioni a V che servono per sigillare gli spazi lasciati dalle antine a scorrimento delle nuove vetrine. Approfitto dell’occasione per andare a trovare un amico, acquisto _tutte_ le guarnizioni esistenti (Mwahahahah! Adesso ho il monopolio…!!!) e torno a casa, dove nel frattempo la sig.ra Tracian si è data da fare per pulire i 600 Kmq di vetri e specchi delle Vetrine della Morte. Cosa potrebbe mai andare storto?

Le famose guarnizioni a V sono sostanzialmente delle strisce di plastica che si piegano per la lunghezza: metà di esse è adesiva e si applica al vetro, mentre l’altra metà resta aperta per chiudere gli spazi fra le ante. Quest’ultima parte è larga 8 millimetri. Ora proviamo un test di preveggenza paranormale: secondo voi quanto mai potranno essere larghi gli spazi che devo chiudere?
Risposta esatta: 9 millimetri!

L’inevitabile soluzione è montare una prima guarnizione, poi una seconda sull’altra metà della fessura. Il risultato è un doppio sigillo identico a quelli usati nei laboratori per lo studio di virus letali. Da quelle aperture non passerà più neanche una molecola di polvere… ma meno male che ho preso tutte quelle guarnizioni, altrimenti mi sarebbe toccato un altro viaggio a Torino! In compenso, finalmente ci siamo. Cosa mai potrebbe andare storto?

Viene fuori che quello storto è Mazinga Z – o a essere precisi è alto. Il super-DX con hangarone gigante è più alto dello spazio fra i ripiani, quindi l’unica possibilità consiste nel rinunciare a un ripiano. La parte bella della cosa è che i ripiani più larghi in compenso permettono di rimontare le porte dell’hangar, che con le Detolf avevo dovuto smontare perché non c’era larghezza sufficiente per tenerle aperte.

Scendo in cantina a recuperare la scatolona del mazingone e i pezzi da rimontare, torno in casa, butto l’occhio su una vetrina… e una delle guarnizioni mi fa la linguaccia, penzolandosene bella allegra da un ripiano. Perché si è staccata? E soprattutto: come diavolo ha fatto, contando l’adesivo mostruoso che ha? Mistero! Ma nel frattempo mi tocca sostituirla. Fatto anche questo, cosa mai può andare storto?

A questo punto della storia è già passato quasi un mese dall’inizio della saga. Dopo molte notti passate a lucidare ogni superficie, montare guarnizioni, trovare preoccupanti schegge di vetro che chissà da dove si sono staccate, eccetera… le vetrine sono montate (e bellissime).
Per completarle mi resta solo da comprare una ciabatta adatta allo scopo – che trovo addirittura in sconto! Evviva! Torno a casa bello felice, collego tutto… e mi accorgo che il cavo della ciabatta è troppo corto di dieci centimetri. Si può avere più sfiga? Ma non c’è problema: basta sostituire il cavo. Solo che…

…solo che nello staccare le spine dei faretti, una mi scivola dalle dita e cade dietro alle vetrine. Recuperarla infilandosi da dietro è impossibile; spostare le vetrine in avanti è ormai altrettanto impossibile. Mi armo quindi di scala e m’appresto a recuperare il cavo dall’alto.
Peccato che abbia montato il “coperchio” così perfettamente che lo spazio per pizzicare il cavo dall’alto non c’è proprio: è tutto perfettamente a contatto con la parete! Seguono una serie di tentativi ridicoli di agganciare ‘sto maledetto filo passando dai posti più improbabili e con gli strumenti più assurdi – finché non mi viene in mente di piegare una gruccia di fil di ferro e andare a pesca con quella. Quindici minuti più tardi (e molte bestemmie dopo) anche l’ultima spina è al suo posto. Ed è lì che, naturalmente, scopro che un terzo dei faretti sono bruciati e da sostituire. Menomale che si può passare semplicemente dall’interno delle vetrine. Cosa mai potrà andare storto, a questo punto?

Con mia grande sorpresa, pare che la risposta sia: niente. Dopo un mese e passa di lavori, le vetrine sono finalmente complete in tutto e per tutto (ok, i faretti devo ancora cambiarli). A questo punto però qualche foto è d’obbligo… Quella ravvicinata era per mostrare le guarnizioni antipolvere, ma per quanto mi sia sforzato non sono proprio riuscito a trovare un’inquadratura in cui si capisca bene la forma, quindi vi tocca il disegno brutto.

Dimensioni finali: 2.40 m di altezza x 2.10 m di larghezza e 50 cm di profondità

Spazio guadagnato rispetto a prima: un filo meno di 2 mq di superficie espositiva
20/01/2015 12:37:05
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Tracian (dal 18/04/02)
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Ok, ho capito che cosa facesse staccare le guarnizioni: un misto di calore e pressione laterale. E` bastato cambiare il senso di piegatura di una guarnizione, e il problema adesso è risolto!


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