06/12/2014 20:44:08
Transformers... Generation One... Optimus Prime... Tanti di noi conoscono a menadito la loro storia. Questa mia recensione mira a far conoscere ai meno esperti qualche dettaglio in più di questa gloriosa serie di giocattoli. In particolare, vorrei concentrare la mia attenzione sulle edizioni uscite per il mercato giapponese, visto che credo di conoscerle un po` meglio. Prima di cominciare, vorrei snocciolare molto brevemente un po` di date e eventi che ci condurranno direttamente al cuore dell`argomento. Mi scuso se i più esperti dovessero trovare delle imprecisioni.
- Metà degli anni 60: la Hasbro creò i G.I. Joe, action figure militari alte circa 30cm. - Fine anni 60: la Takara importò i G.I. Joe in Giappone chiamandoli Combact Joe. - 1972: La Takara decise di rendere trasparenti i corpi dei Combact Joe e incorporarli nella linea di giocattoli futuristici Henshin Cyborg - 1974: La Takara operò una scelta di mercato fondamentale, riducendo le dimensioni di queste ingombranti action figure e aggiungendo alla linea alcuni playset. Nacque così la serie Microman, composta da cyborg alieni di circa 10cm di altezza, che ebbe un grandissimo successo nella terra del sol levante per tutto il corso degli anni 70. -1980: Takara operò due scelte molto importanti: decise di svecchiare la vecchia serie Microman, rinnovandola, e inoltre creò da essa una specie di spin-off, una nuova serie di giocattoli chiamata Diaclone. Erano due serie distinte e con differenze ben definite ma la caratteristica peculiare della nuova serie dei Microman e i Diaclone fu quella che i veicoli erano in grado di potersi trasformare e di ospitare al loro interno dei piloti. 1982 - La Takara nel marzo di quell`anno implementa la linea di giocattoli Car-Robots all`interno dei Diaclone. Erano automobili basate su modelli realmente esistenti che si trasformavano in robot, fornite di pilota e armi sparanti. 1983 - Sull`onda del successo delle Car-Robots, Takara crea i Micro-Change per la sua linea Microman. Si trattava di giocattoli ispirati a oggetti di uso quotidiano che potevano trasformarsi in robot. Questi giocattoli vennero presentati al pubblico durante il Tokyo Toy Fair del 1983.
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06/12/2014 20:45:51
Negli Stati Uniti, dopo il boom di vendite legato alle action figures e al merchandise di Guerre Stellari, Hasbro e Mattel erano in cerca di nuovi prodotti da proporre al pubblico. Durante il Tokyo Toy Fair del 1983, alcuni emissari di Hasbro notarono le due nuove linee di giocattoli Takara, Micro Change e Car-Robots. Nonostante fossero due serie diverse, gli emissari della Hasbro intuirono subito che si trattasse di prodotti vincenti; l`idea era quella di accorpare tutti questi giocattoli dietro a una storia di robot in grado di camuffare il proprio aspetto trasformandosi in normali veicoli od oggetti di uso quotidiano. Così Hasbro ritornò in affari -dopo i G.I. Joe nel 1969- con la storica compagnia giapponese, proponendo e ottenendo da Takara la licenza non solo per la commercializzazione di questi giocattoli sul suolo americano ma anche il permesso di poterli usare all`interno di una serie di giocattoli nuova di zecca. Per completare l`ambizioso progetto serviva una storia che appassionasse il pubblico, così Hasbro si rivolse ancora una volta alla Marvel che, attraverso il leggendario genio creativo di Bob Budiansky, confezionò una storia fatta di robot che si scontravano senza quartiere in una lotta tra fazioni, i valori Autobot e i malvagi Decepticons: nascono i Transformers come oggi li conosciamo.
I Transformers furono lanciati negli Stati Uniti nel Maggio del 1984 e furono subito un successo straordinario di vendite che diventò un trionfo assoluto quando, nel settembre dello stesso anno, la Hasbro decise di supportare questa linea con il lancio contemporaneo di una serie a fumetti (della Marvel Comic) e di un cartone animato (Toei/Sunbow/Marvel). Il cartone animato funzionava come un enorme spot per i giocattoli e ogni puntata veniva scritta e sceneggiata in base alle specifiche direttive che la Hasbro indicava, in funzione dei personaggi che dovevano essere pubblicizzati e che in esso dovevano apparire. Visto l`incredibile successo commerciale ottenuto in patria, nel 1985 la Hasbro iniziò la distribuzione di questi giocattoli anche in alcuni paesi dell`Europa centrale (Belgio, Olanda, Germania, Francia) e nel Regno Unito.
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06/12/2014 20:46:24
In Giappone invece, la nazione dove questi giocattoli venivano prodotti, la distribuzione era affidata alla Takara che, di fronte a un così evidente successo di vendite, decise di convertire la propria strategia commerciale sulla linea di quella vincente sperimentata al di là del Pacifico dalla Hasbro. Venne interrotta la produzione di giocattoli per le gloriose linee "Diaclone" e "Micro Change" per concentrarsi esclusivamente sulla produzione dei Transformers, che sbarcarono così sugli scaffali dei negozi giapponesi nell`estate del 1985, seguiti a ruota dal cartone animato. Il fatto che Takara fosse la ditta che materialmente produceva questi giocattoli diede luogo ad alcune interessanti "anomalie" sul mercato giapponese, sia per quanto riguarda i nomi dei personaggi, sia per ciò che concerne la distribuzione di alcune particolari scatole o robot esclusivi. Le scatole seguivano una numerazione progressiva ed erano molto più piccole e compatte rispetto alle loro controparti americane: il fatto che al loro interno i giocattoli fossero riposti non all`interno di bubble di plastica contenitivi (come i Transformers americani) ma dentro il polisterolo rende chiaro come Takara volesse in qualche modo continuare con lo stile già collaudato precedentemente con i suoi vecchi giocattoli trasformabili. Cominciamo col dire che in Giappone gli Autobots vennero chiamati Cybertrons e i Decepticons vennero chiamati Destrons. Il tempo è tiranno e in questa recensione vorrei dedicarmi esclusivamente ai due leader di fazione e agli speciali giftset usciti a cavallo tra il 1985 e il 1986.
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06/12/2014 20:46:45
In Giappone, Optimus Prime venne ribattezzato Convoy. I collezionisti americani ci insegnano che in lingua inglese, "Convoy" è "convoglio", ecco come mai questo robot venne chiamato in questo modo.ù Può bastar questo a spiegare il senso della scelta del nome? Secondo me, no! Come mai? Questo giocattolo in Giappone era conosciuto col nome di "Battle Convoy" uscito poco tempo prima sotto la linea Diaclone. I giapponesi scelsero di eliminare il termine "battle" e di lasciare solo "Convoy", quasi per omaggiare uno dei prodotti di maggior successo della loro storia recente. I bambini giapponesi avevano così garantita una sorta di continuità, almeno nel nome di questo giocattolo.. Però, andando più a fondo, scopriamo che il nome "Convoy" viene pronunciato in giapponese "COMBOI", che porta subito alla mente la parola "combinato" , o "combinabilità". L`etimologia del nome ha origine dal fatto che questo particolare robot presenta caratteristiche che gli consentono di "combinarsi" con qualcos`altro -in italiano diremmo "auto articolato"- o di avere moduli coi quali può combinare le sue azioni per una maggior potenza di attacco. Questo robot infatti consta di tre moduli differenti: la motrice, il rimorchio e la piccola auto blu (o grigia) al suo interno. Il rimorchio di Convoy (Optimus Prime) come ben sappiamo si apre per diventare un avanposto da combattimento con missili sparanti; se viene sollevato può inoltre fungere come "officina" per le riparazioni del robot. Ecco come mai credo che, come spesso accade, gli americani abbiano delle idee sbagliate sull`origine del nome giapponese di questo robot. Optimus Prime "Convoy" venne distribuito in Giappone con alcune piccole varianti di mold. La più interessante riguarda il meccanismo di lancio di Roller all`interno del rimorchio, che è estremamente potente e pressoché identico alla sua controparte Diaclone (marchi compresi). In alcune scatole si trova invece la versione standard americana, praticamente identica -escludendo missili, istruzioni e cataloghi- a quella che arrivò in Italia importata dalla GiG. La scatola di Convoy esiste in due varianti, nelle quali cambia praticamente soltanto la data del copyright. In una c`è scritto 1985 e nell`altra 1982. Il polisterolo è quasi identico alla versione Diaclone del Battle Convoy, quindi dissimile dagli Optimus Prime venduti al di fuori del Giappone.
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06/12/2014 20:47:35
Il nome di Megatron venne invece lasciato invariato rispetto al nome usato negli Stati Uniti e coniato dalla Marvel dietro richiesta della Hasbro: la pronuncia giapponese è "Megaroton". Mentre negli Stati Uniti e in Europa Megatron venne distribuito in una scatola strutturata per ospitare l`equivalente dell` UNCLE set Micro Change (MC-13), i Giapponesi -forse per differenziarsi il più possibile da Hasbro, oppure per creare una scatola molto più compatta, o magari operando questa scelta coi dati di vendita interni alla mano- decisero di commercializzare Megatron rifacendosi allo stile del suo glorioso predecessore, ovvero il Micro Change MC-12. Cosa significa in parole povere? Il giocattolo di Megatron in US aveva il corpo cromato, le plastiche che stavano all`interno di gambe e braccia erano rosse, e dentro la scatola aveva una miriade di accessori, compreso il famoso cannone a fusione. La versione giapponese di Megatron aveva il corpo grigio opaco, le plastiche dell`interno gambe/braccia di colore blu e dentro la sua scatola c`era posto solo per due accessori, una pistola laser e una spada cromata; erano inoltre presenti degli adesivi esclusivi tipici di questa versione e due telai di proiettili azzurri. Come sappiamo infatti Megatron si trasforma in pistola e, a differenza del giocattolo distribuito in America, quello giapponese poteva sparare realmente dei proiettili! In USA infatti, per una legge sulla sicurezza dei bambini, la Hasbro decise di eliminare (o depotenziare drasticamente) il meccanismo a molla che consentiva a molti "Transformers" di sparare missili, proiettili o altri accessori. Relativamente al mold, esistono due versioni principali di Megatron in scatola giapponese: -quella con braccia non rinforzate, può avere o non avere l`adesivo termocangiante. -quella con braccia rinforzate tramite l`inserimento di un perno di acciao all`altezza della sicura (in modalità pistola). Ha sempre il termocangiante ma si può trovare o sulla coscia destra o su quella sinistra. Tutte e due le versioni riportano il marchio Hasbro e Takara. La scatola ha un`art box molto particolare, che ritrae Megatron col corpo cromato e l`interno delle gambe rosso: non esistono evidenze circa a un # 16 (questa è la numerazione di Megatron nella cronologia di uscite giapponese) che avesse questi requisiti. Probabilmente si tratta di un errore dei disegnatori della Takara che crearono la box art prendendo come esempio un Megatron americano opportunamente modificato, ipotesi resa ancora più credibile dal fatto che le foto del giocattolo sulla scatola ritraggono proprio un Megatron americano senza attacchi per il mirino/cannone a fusione e per il calcio della pistola.
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06/12/2014 20:48:40
Verso l`ottobre del 1985, Takara decise di distribuire i due leader in un unico set, chiamato VSX. Il set è bellissimo, molto difficile da trovare al giorno d`oggi (pare che fosse poco comune anche all`epoca, in quanto andò a ruba e fosse soltanto distribuito sul suolo giapponese). I robot al suo interno sono le prime versioni dei rispettivi giocattoli. Convoy è praticamente quello basato sul mold del Battle Convoy diaclone, trailer con super meccanismo di sparo, missili grigi e accessori chiamati in gergo "grassi" (fucile, pugni, ruote di roller, pompa e tubo della benzina). Megatron è una versione con sicura non rinforzata. Presenti anche due telai di missili blu, spada e fucile di ordinanza, istruzioni e un mega poster. Da notare come i robot siano alloggiati nella scatola in modalità robot e non nel loro alt-mode, cosa più unica che rara nel panorama dei Transformers sia in Giappone che nel resto del mondo. La box art ritrae i due leader faccia a faccia; l`art di Megatron presente in questa scatola è inedita e mai vista altrove. Quella di Convoy/Optimus Prime è ruotata e guarda verso sinistra, anche questo è un particolare che non rivedremo mai più in altre scatole simili.
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06/12/2014 20:52:27
Nel dicembre dello stesso anno venne rilasciato il VSY, un altro set esclusivo e quasi impossibile da trovare completo e con tutto il cartaceo originale. Il set presenta Grimlock contro Soundwave e Frenzy. Anche in questo set, i due robot principali sono alloggiati nella loro forma robotica e non nel loro alt mode come avveniva nelle loro uscite regolari. Caratteristiche peculiari del set sono: - il mold di Soundwave è identico alla versione Hasbro (con adesivo termocangiante, portello "non rinforzato", tasti cromati sul basso ventre tutti uniti). - contrariamente all`uscita regolare giapponese di Soundwave, nel VSY non sono presenti le cuffie e gli auricolari. Inoltre c`è Frenzy al posto di Rumble. - un audiocassetta originale che racconta la storia di una battaglia tra gli i Dinobots e Soundwave e la sua armata di cassette robot. - un manuale meravigliosamente illustrato in cui è presente lo script della storia - Grimlock non ha variazioni di rilievo apparenti. - Come pubblicizzato alla fine del manuale, se si ritagliava il "punto Versus" sul retro della scatola e lo si spediva alla Takara si aveva diritto a ricevere un Cassette Player della Hasbro, che altro non era che un audio riproduttore con le sembianze di Soundwave in forma robotica.
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06/12/2014 21:00:13
(Errata corrige per ciò che ho scritto prima: un`audiocassetta, con l`apostrofo)
Forse in pochi lo sanno, ma nel biennio 1985/1986 non tutti i Transformers presenti nel cartone animato vennero distribuiti dalla Takara sul suolo nipponico. Mancavano all`appello personaggi importantissimi del calibro di Omega Supre e Jetfire (entrambi per problemi di licenza e distribuzione), Ironhide, Ratchet, Gears, Dirge, Sunstreaker, Skids e Buzzsaw. Ratchet venne comunque implementato alla linea in extremis tramite ordine postale (scatola bianca mail away) mentre Ironhide e Gears finirono presto nel dimenticatoio e non videro mai la luce -Gears venne comunque venduto come model kit. Per quanto riguarda invece il trio composto da Sunstreaker, Skids e Buzzsaw, le cose andarono diversamente: Takara rilasciò infatti un giftset chiamato "VSZ", detto anche "newcomers set", nel quale questi tre personaggi erano presenti. Anche in questo set, i personaggi sono sotto forma robotica e non nel loro alt mode. Il VSZ uscì nel primo quarto del 1986: i giocattoli non presentano anomalie di mold rispetto alle loro controparti americane. Pensate a quanto importante doveva essere un set simile: acquistare un VSZ era infatti l`unico modo che aveva un bambino giapponese di quel periodo per poter giocare con questi tre personaggi visti nei cartoni animati; ecco spiegato come mai, ancora oggi, in Giappone questi tre personaggi raggiungono quotazioni abbastanza alte anche se in condizioni loose, proprio perché sono tradizionalmente considerati molto rari da quelle parti. Buzzsaw venne ristampato un anno più tardi (1987) e incluso -con un adesivo speciale- nella confezione del famoso remold di Soundwave, chiamato Soundblaster (D-101). La chicca nascosta nel set VSZ è a mio avviso la presenza di un fogliettino che illustra come montare/combinare le armi di Skids: il robot presente sull`illustrazione è però una Honda City R della serie Diaclone!
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06/12/2014 21:11:50
Mi fermo qui per il momento, spero che tutto quello scrito fino ad ora vi sia piaciuto; se la recensione otterrà un adeguato riscontro in termini non solo di commenti ma anche di voti, andrò avanti parlandovi anche delle peculiarità riguardanti non solo alcuni personaggi secondari, ma anche di altri bellissimi set esclusivi per il mercato giapponese. A presto.
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06/12/2014 21:24:12
grande come sempre Marco, il mio voto l`ho messo già prima di leggere tutto
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06/12/2014 21:28:32
Enciclopedico! Complimenti, per un ignorante come me questa recensione è un vero pozzo di informazioni. Voto super positivo!
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06/12/2014 21:47:09
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06/12/2014 22:02:10
Che dire : come sempre interessante e illuminante . Marco Salerno, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. :-) Grazie per questo bel post , ciao Marco
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06/12/2014 22:17:27
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06/12/2014 22:54:32
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06/12/2014 22:58:27
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07/12/2014 00:29:10
Non so come ringraziare tutti voi. Siete gentilissimi. Grazie per i commenti e i voti! Mi sa che farò bene a preparare nuovo materiale per questa recensione!
PS: la pronuncia giapponese di Megatron è più o meno "Megatoron" e non come ho scritto precedentemente "Megaroton".
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07/12/2014 00:36:12
Noto alcuni errori di battitura e alcune parole che stranamente risultano monche. Inoltre quando parlo del VSY, i tasti sul basso ventre di Soundwave NON sono tutti uniti, come ben chiaramente risulta dalla foto. Piccole pecche, peccato che non ho riletto con attenzione ciò che ho scritto!
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07/12/2014 03:07:33
Meraviglia assoluta! Finalmente ho capito un sacco di cose di una serie che non ho mai seguito, ma che interessante lo è di sicuro.
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07/12/2014 08:57:47
compare, mi illumini d`immenso quando vedo certe recensioni......inizia a preparare il caffe`
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07/12/2014 11:24:46
Voto positivo, ovviamente. Ci mancava una recensione del genere. Mi riprometto di leggere la parte dei VS al piu`presto.
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08/12/2014 20:59:49
grandissimo Puffmarko, recensione eccezionale!!! ricca, ultra dettagliata, precisa! ho imparato tante cose che proprio non conoscevo. grazie per tutte queste preziose informazioni su questo mondo tanto affascinante dei Transformers vintage. anche il video del Tokyo Toy Fair è una figata! erano giocattoli nuovi all`epoca, che sarebbero poi andati nei negozi di giocattoli, ma viste quelle immagini oggi, sembra di vedere una fiera del collezionismo! a testimonianza di quanto erano dettagliati i giocattoli degli anni 80! veri e propri gioiellini. pazzesco! complimenti ancora per questa super recensione!
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09/12/2014 23:09:34
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09/12/2014 23:25:14
Ringrazio sentitamente ancora una volta tutti coloro che hanno votato questa recensione, che l`hanno letta, che l`hanno apprezzata e/o commentata. Vi prometto che l`amplierò nel volgere di una settimana
Cercherò di fare una panoramica veloce ed essenziale riguardante le uscite giapponesi relative al periodo immediatamente precedente alla distribuzione di "TransFormers: the movie" del 1986.
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09/12/2014 23:28:24
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