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28/10/2014 09:49:37
Dopo una spedizione da cardiopalma è arrivato: Daikengo della Evolution Toy, cioè la versione mica-tanto-economica di un giocattolo altrimenti introvabile (a meno di fare un mutuo per il vintage). Come dovreste già sapere, questo soggetto – come l’imminente Big Dai X di X-Bomber – fa parte della serie “Dynamite action”, come dire che usa giunti magnetici sul genere dei vecchi Force Commander e micronautame vario.
Stranamente non sono mai riuscito a trovare una recensione seria di questi giocattoli, quindi ho pensato di fare cosa utile raccontandovi un po’ com’è davvero Daikengo. Le foto potete andarvele a cercare con Google, dove le trovate fatte senz’altro meglio di come le avrei realizzate io.
La scatola
Partiamo subito con un aneddoto del terrore. Per comodità di consegna, faccio spedire il mio robottame presso l’ufficio della mia compagna. Ebbene, quand’è arrivato questo la sua telefonata è stata: “è arrivato un tuo pacco dal Giappone… Non stavi aspettando due Daicosi? Perché qui la scatola è piccola e così leggera che sembra vuota…”
Sul piccolo in realtà non c’è da preoccuparsi: siamo nella media della tipica confezione da SOC accessoriato ma non trasformabile. Sul peso invece aveva ragione lei. I Dynamite Action sono tutti di plastica a parte i giunti magnetici, quindi in effetti pesano pochino rispetto ai ciocchi di metallo cui sono abituato. Nel caso specifico, siamo dalle parti del Jeeg Takara vintage (che per me è comunque sufficientemente pesante per stare in piedi da solo, e quindi va bene).
Dentro alla scatola c’è un vassoio termoformato con coperchio pari pari a quelli usati ultimamente dai SOC, il robot già montato (tranne gli scudi sulle spalle) e con un sacchettino di protezione antigraffio (credo) sullo zaino. Nel complesso la disposizione degli accessori è curata bene – e ci mancherebbe pure. Le istruzioni sono su un foglione in bianco e nero che ricorda quelli dei Brave della finalmente defunta CM’s, con foto non proprio chiarissime, piegato in due e infilato in una busta di plastica in modo che lo si possa leggere anche senza aprirla. Inutile specificare che sia tutto in giapponese.
Il robot
Dopo lo shock avuto per la pessima qualità – soprattutto di verniciatura – dello Zero Tester, di cui ho parlato in un altro post, mi aspettavo di ritrovarmi con una schifezza di giocattolo. La qualità di produzione invece alla fine non è male, pur con qualche distinguo.
- La verniciatura, dove c’è, è ben fatta. In compenso la plastica usata per il grigio “metallizzato” lascia un po’ a desiderare, con una finitura piena di piccoli segnetti e imprecisioni.
- Idem per lo stampaggio: grandi cappellate non ce ne sono, però qua e là si vedono delle scelte quantomeno discutibili. La più notevole è nella parte anteriore delle cosce, dove in bella vista ci sono i segni (piccoli, ma ci sono e si vedono) dei punti di distacco dalle sprue.
- I magneti tengono benone, ma anche qui c’è un “ma”. Quelli dei gomiti per esempio in certe posizioni hanno la tendenza a far “ammosciare” l’avambraccio sul suo giunto di rotazione. Quelli delle anche invece sono appena appena meno potenti del giusto, quindi Daikengo fa un po’ fatica a stare sull’attenti senza che il peso dello zaino faccia piegare il busto all’indietro.
- Diverse articolazioni plastica-su-plastica sono prive di attrito. Da una parte è un bene perché vuol dire che non verranno sforzate, ma dall’altra significa che si passa un sacco di tempo a riaggiustare parti che si spostano da sole quando si prende in mano il giocattolo. In particolare gli scudi sulle spalle ruotano molto liberamente, e soprattutto la parte anteriore dei piedi tende ad aprirsi in continuazione.
Ci sono anche dei lati completamente positivi, in compenso. Uno è che le proporzioni del robot visto dal vivo sono di gran lunga più piacevoli alla vista rispetto allo scatolozzo grasso che appare in molte foto ufficiali. Un altro sono le articolazioni delle spalle, con un classico meccanismo a scatto forse superfluo ma che non fa mai male. Altri meccanismi a scatto compaiono in posti improbabili tipo lo zaino.
[continua...]
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28/10/2014 09:50:22
Trasformazioni e accessori
Visto che tanto è questo che volete sapere: la bocca sdentata c’è, ma non è nascosta dietro la mascherina. Per esporla bisogna togliere tutta la faccia e sostituirla con quella “abbestia”. Occhio che i gancetti che la tengono su non mi sono sembrati proprio solidissimi.
L’attenzione a certi dettagli è a livelli forse addirittura più che bandaiesca. Un esempio possono essere le armi/impugnature/cosi gialli sulle estremità delle ali, che sono dotate di un micropallino in rilievo che fa da “sicura” quando le si inserisce nelle ali (infilando e ruotando di un quarto di giro), scorrendo in un’apposita scanalatura.
Le sorprese sono un po’ dappertutto: articolazioni doppie nei gomiti, nelle ginocchia e nei polsi; giunti maniacalmente precisi per la rotazione delle ruote anteriori della buggy, un semplice sistema di blocco dei cingoli sul retro della gamba, guarnizioni di gomma sugli agganci di scudi e ruote per evitare l’usura, una microbasetta per esporre la navetta composta da spalle e testa… Tutto davvero bello, salvo poi trovare delle sciocchezze incomprensibili.
Qualche esempio: il doppio radar del tank che si monta tramite un perno a torsione di plastica dall’aria fragiletta, ma appena un po’ troppo grande per la sede che lo dovrebbe ospitare (avrei dovuto rifilarlo, ma ho preferito rinunciare); l’articolazione nascosta di un ginocchio che per qualche motivo è troppo corta e ruota solo al 95%, rendendo il tank un po’ sghembo; dei pannelli a scivolamento sugli stinchi che così a occhio si sarebbero potuti risparmiare semplificando il design; il “lato interno” delle ruote (cioè i dischi montati sul corpo del robot), che se per disgrazia dovessero essere inseriti dal lato sbagliato nell’altra metà di ruota rimarrebbero incastrati per sempre, senza possibilità di recuperarli.
Le trasformazioni nei tre mezzi sono ovviamente piene di attaccastacca (sigh!), ma in compenso il risultato è davvero identico al cartone animato.
La trasformazione in astronavona fa un sacco di scena… ma a causa dei giunti magnetici la superfortezza cosmica risulta tutta moscia, impossibile anche da esporre senza trovare dei sostegni su misura qua e là.
Giudizio complessivo
Qui non c’è alcuna sorpresa per chi ha seguito un po’ le notizie riguardanti questa serie di giocattoli.
Soggetto – Massimo entusiasmo. I vintaggiari sfegatati potranno lagnare finché vogliono, ma resta il fatto che è il miglior Daikengo mai prodotto.
Ingegneria – Al netto delle considerazioni sulla qualità (vedi sotto), la progettazione non è niente male. Non c’è nemmeno l’ombra delle cialtronate che rovinavano i prodotti CM’s, per dire. Sperare in un “perfect change” era impossibile, quindi anche sotto questo aspetto è stato fatto un bel lavoro. I giunti magnetici, infine, non mi sono dispiaciuti affatto. Fossi miliardario e avessi anche gli altri soggetti della serie, credo che mi divertirei un mondo a costruire mischioni pazzeschi.
Divertimento – Sì, “divertimento”: in teoria i robot non sarebbero mica fatti per stare fermi in vetrina! Sotto questo aspetto, questo Daikengo è ottimo. Viene davvero voglia di giocarci come da bambini, ha e fa tutto quello che deve, e mi sento di perdonargli tante piccole pecche.
Esposizione – Se invece del divertimento non vi frega niente, sarete lieti di sapere che in vetrina fa un’eccellente figura a fianco dei SOC. In effetti, i problemi si notano quasi esclusivamente tenendolo in mano.
Qualità – Mannaggia a loro… Si vede davvero che si sono sforzati tanto. Ma allora perché invece che fermarsi qui non sono arrivati fino in fondo correggendo le scemenzelle rimaste?
Valore – Ecco, qui casca l’asino. Fosse costato al massimo cinquant’euro, mi avrebbe convinto a prendere anche tanti altri Dynamite Action. Al doppio (come minimo!) di quella cifra invece sa un po’ di presa in giro perdonabile solo alla luce dell’effetto nostalgia e del costo ancora più mostruoso del vintage che rappresenta l’unica alternativa.
Conclusioni – A conti fatti sono contento di averlo preso, ma forse anche perché era un soggetto che mancava alla mia collezione ma al quale non sono particolarmente legato da ricordi infantili. Si fosse trattato di Goldrake, per esempio, non so mica se avrei chiuso un occhio sulle varie pecche.
Di conseguenza il mio suggerimento è di prenderlo se condividete la mia posizione, ma se invece siete in fissa per il vintage o amate alla follia il personaggio probabilmente vale la pena aspettare che si decida a produrlo Bandai fra i SOC (tanto prima o poi capiterà…)
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28/10/2014 09:51:31
(ah, Mods... se magari stavolta mi togliete quel paio di segnalazioni come promesso, non me la prendo affatto...)
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28/10/2014 12:51:56
Bella recensione, grazie! Ero curioso di sapere come era stato reso in scala il caro vecchio Demone Cosmico.
Di sicuro concordo con te sul rapporto prezzo/qualità, ma sembra che il trend delle piccole case produttrici ormai sia quello.
In quanto alle pecche evidenziate spero miglioreranno: mi ha dato l`impressione che la progettazione maniacale giapponese non trovi poi riscontro nella produzione effettiva made in China...
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28/10/2014 13:33:06
Ottima recensione concordo su tutto, il robot è figo e i colori vivi lo rendono davvero molto fedele al cartone. La scatola piena di accessori ti fa tornare indietro nel tempo e viene davvero voglia di mettersi seduto a terra con le gambe incrociate e giocarci facendo le varie trasformazioni.
Il prezzo è un pò alto ma non eccessivo secondo me considerando tutti gli accessori che ti danno promosso a pieni voti per me 7 abbondante
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28/10/2014 13:43:59
Adesso stiamo a vedere il Big Dai X come viene...
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02/11/2014 00:52:51
Aspetto anch`io il Big Dai X che dalle videorecensioni mi par accettabile;il Daikengo lo vedrò da Chrome perché mi son rifiutato di dar tutti quei soldi all`E.T., almeno Cm`s castronate a parte ci metteva ingegno e metallo.
Recensione ottima sulla fiducia!
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02/11/2014 01:34:44
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02/11/2014 02:52:39
Visto che lo chiedi tu, Pi-chan, provvederò nei prossimi giorni.
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02/11/2014 09:20:09
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04/11/2014 15:26:20
Fotoooooo
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04/11/2014 17:59:35
Ragazzi, ho i muratori che stanno sventrando casa/studio... Abbiate ancora qualche giorno di pazienza, please!
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08/11/2014 23:29:41
Con un po` di fortuna domani il mio habitat dovrebbe tornare finalmente vivibile.
Le foto arriveranno non appena riesco a scolpire via i robot dai chili di polvere accumulati in questi giorni.
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10/11/2014 13:31:55
Ecco qui. Come sospettavo le mie capacità di fotografo sono molto sotto lo zero, quindi temo vi dovrete accontentare di queste tre immagini - che comunque dovrebbero essere sufficienti per capire un po` di cose.
Come al solito, è impossibile capire in che ordine appariranno una volta pubblicate, quindi vi indico un po` di cose:
* Quella della scatola - si spiega da sé
* Il dettaglio del piede - Mostra la parte dannatissima che continua ad aprirsi da sola
* Quella a figura intera mostra:
- Che aspetto ha il robot in mezzo ai suoi simili e quando non sta impalato
- La qualità delle finiture (occhio ai segni sulle cosce!)
- Le giunture nascoste (es. il ginocchio)
- Il sistema di blocco dei missilini sulle ali
Spero che questa poca roba sia utile a chi voglia farsi un`idea del robot...
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10/11/2014 13:52:34
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10/11/2014 14:50:56
Grazie Tracian
Bellino ma ribadisco la mia idea che il rapporto qualità(impegno)/prezzo è inaccettabile
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31/01/2015 16:30:47
quoto jaguar..ma del resto lo penso della stragrande maggioranza di queste reissues...
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01/02/2015 13:44:06
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01/03/2015 20:15:22
Contribuisco alla bella recensione di Tracian con qualche foto del mio....
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01/03/2015 20:19:56
Trasformazioneeee!!!
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01/03/2015 20:32:44
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02/03/2015 15:41:33
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02/03/2015 16:06:24
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02/03/2015 16:54:43
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