ed i della valle con quanto arriverà dalla vendita di Cuadrado

La copertina la dipinse magistralmente Walter Molino su «La Domenica del Corriere» del 4 maggio 1958. Ritraeva l’eroico capitano triestino, Giuseppe Martinovich che affonda con il cargo italiano «Peppinella» al largo della Manica. Quel capitano, rimase a bordo della nave fino all’ultimo. Seguì con gli occhi il tuffo in mare dei suoi 19 marinai, salvati da una motonave norvegese. Poi morì travolto dalle onde.
C’è naufragio e naufragio. Quello degli eroi come Martinovich, quello molto meno eroico del comandante Schettino. Ecco, il paragone con quest’ultimo, ha fatto male, tanto, a Cesare Prandelli, che volge lo sguardo al passato mentre si immerge nel futuro da tecnico del Galatasaray: «Non ho abbandonato la nave ed essere accostato a delle persone (Schettino) fa male perché penso ai familiari delle vittime di quella tragedia, il calcio non può entrare a gamba tesa sui familiari che soffrono». Non c’era plancia da abbandonare, secondo l’ex ct, semmai la presa di coscienza che «un progetto tecnico è fallito e chi ha ideato quel progetto se ne deve accollare le conseguenze». C’è una misura, una riga invisibile della civiltà che, dopo il naufragio azzurro, è stata varcata oltre il limite, denuncia il tecnico del Galatasaray: «Quando ricevi minacce non è bello, pensi ai tuoi familiari, a chi ti sta vicino. Arrivano delle lettere nella cassetta della posta... Sei anche costretto a consolare chi fino a quel momento aveva cercato di consolare te. Ci sono i familiari... Che dovevo fare? Restare sul divano?». Rivendica le dimissioni a costo zero per la Federazione: «Non sono tipo che va a chiedere la buonuscita. Non sono venuto qui per le minacce, ma se avessi ricevuto proposte dall’Italia non so se l’avrei accettate». E racconta di Giuseppe Rossi: «Non volevo parlarne. E’ ancora forte la delusione per le sue parole (Tweet in realtà ndr). Se un giocatore sa qual è il proprio ruolo... L’avevo detto alla prima conferenza: non era pronto e gliel’ho detto due volte. Questa è una delusione sul piano umano, ma un giorno dirà la verità». Pepito ingrato, dunque, e poi SuperMario. «Non è un campione. E’ uno che ha i colpi. Io gliel’ho detto: esci dal tuo mondo virtuale se vuoi diventare un campione. Se torni con i piedi per terra non sarai solo un giocatore che ha colpi, ma un campione. A Mario ho voluto bene e gliene voglio ancora. Cassano? Meritava la convocazione». Poi, parla delle parole di Buffon, che se l’è presa con i giovani: «Non mi hanno sorpreso, si riferiva non a un singolo caso ma a una generazione che deve imparare a dare tutto per la maglia della Nazionale».
La scelta di rimettersi in gioco in Turchia, è stata improvvisa, non certo preparata: è la risposta indiretta al «partito dei maligni»: «Non avevo altre opportunità oltre al Galatasaray, fino a 10 giorni fa ero al Mondiale e non pensavo a programmare il mio futuro — racconta Prandelli — : dopo il Mondiale ho ricevuto una telefonata, ho detto che non ero pronto mentalmente per pensare a una squadra, ma poi ho incontrato il presidente, uno che ti guarda negli occhi, che mi ha convinto. Vuole raggiungere un risultato sportivo e io mi voglio mettere in gioco. Sono convinto — conclude — che ho fatto la scelta giusta perchè l’obiettivo è vincere». Sull’attacco di Agnelli chiarisce: «L’ho sentito, mi ha detto cose carine e che la sua era solo una battuta sulla fiscalita’ europea non riferita alla mia persona».

e lui è fragile quindi è giusto che vada in PRESTITO perchè per ora abbiamo bisogno di persone pronte, siamo arrivati al punto di maturazione..
Sabatini continua a puntarci tant`è che il riscatto è alto e se dovesse perderlo sarà per cifre giuste altrimenti se lo riprende volentieri a Roma.

frasi importanti, tipo che avreste addirittura due squadre titolari

BERSERK...mi sai fare il punto sulla Fiorentina?? Sono interessata (soprattutto per capire se certe operazioni siano davvero fattibili)..ma non mi sono informata perchè non ho avuto tempo ultimamente. uff

Per il "panchinaro" parlavano di Denis.. e insieme a lui Bonaventura, ma chiaro, non si parla di "top" palyer, ma di buoni giocatori.. In difesa c`è anche da vedere come si evolverà l`affare Savic e le cessioni, quasi sicure, di Roncaglia (ahime un fuoco di paglia - ho pure fatto la rima alla Oronzo Canà) e di Compper in prestito al Verona..

Sicuramente Babacar verrà ceduto e forse, forse, Bernardeschi (attacco)in prima squadra insieme a Camporese (difesa), ma dipenderà anche dal ritiro di Moena.

Mancano comunque dei giocatori almeno all` altezza dell` attacco (che si spera questa stagione faccia faville).

Se comunque dovesse arrivare Khedira, credo che Montella cambierebbe modulo di gioco..