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24/09/2013 21:26:49
Ho pensato tanto a cosa scrivere per commentare la tua collezione........ogni frase mi sembrava non abbastanza.
Ti dico che per me sei il NR. 1, il mio collezionista preferito in assoluto!!!!
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24/09/2013 21:45:33
Ma Dani! Detto da te guarda... Sai quanto ammiri la tua conoscenza in materia e la tua dedizione alla ricerca 
E capiti proprio a fagiolo, perché volevo proprio parlare di questo pezzo. Un cartone che mi è sempre piaciuto tantissimo è "Il tulipano nero". Ero letteralmente innamorato di Simone. Il personaggio era davvero affascinante. Una splendida ragazza bionda, in abiti succinti, mantello sventolante e con una fiammante maschera rossa... Be` come non rimanere colpiti! La sigla, pur molto semplice, è stata una delle prime che cantavo a memoria da piccolissimo.
Diventato un malato collezionista ho scoperto che esisteva una superba bambola giapponese, rifinita come non li fanno più, e che purtroppo era molto difficile da reperire. Un giorno di 4 anni e mezzo fa riesco finalmente a reperirla. "Nuova", diceva il venditore giapponese. E sappiamo tutti bene quanto siano corretti i giapponesi. Si possono prendere alla lettera. Anzi, si DEVONO prendere alla lettera, infatti era sì nuova ma mancava la maschera che io davo per scontato fosse presente. Invece no. E non c`è niente di peggio di avere un pezzo che si cercava da tanto tempo e guardarlo ogni volta con rammarico perché si sa che c`è qualcosa che non va. Qualcosa che manca. Quella benedetta maschera. Ebbene qualche mese dopo mi arriva a casa una busta; mittente una ragazza che ho avuto la fortuna di conoscere, che conosce TUTTO di bambole e affini, che colleziona con grande serenità e passione, e che è matta abbastanza da REGALARMI il pezzo mancante, da togliermi la spina del piede insomma :) Che dire... GRAZIE, sempre!
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24/09/2013 21:53:04
Ultima foto di oggi, un pezzo dedicato alla Disney. Nessuno, oltre ai nostri cari, ha contribuito maggiormente a farci crescere felici come Walt Disney. Quello che con quel marchio è stato fatto a partire dagli anni 30 è incredibile. Impossibile omaggiare abbastanza Walt Disney. Questo piccolo pezzo targato Polistil è però per me significativo in questo senso, in quanto si riallaccia direttamente alle atmosfere dei Topolini che si leggevano da piccoli. Un piccolo oggetto ma bellissimo a mio parere, solido già al tatto come solo i giocattoli di una volta e che porta con sé tutto un mondo meraviglioso. Evviva la 313, fedele automezzo del papero pasticcione che amiamo tutti.
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24/09/2013 22:52:24
Complimenti davvero, hai dei pezzi stupendi ed assolutamente non scontati.
Attendo con ansia il resto
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25/09/2013 00:12:21
riesci ad esprimere chiaramente quello che neanche google translate riuscirebbe a far capire, se te lo commentassi io..
Si sente la passione felice, oltre a pezzi davvero evocativi, proprio come Vicky e la 313, che era la materializzazione di un sogno!
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25/09/2013 11:08:14
Grazie Olmo per le bellissime parole. Sono veramente felice di avere avuto l`opportunità di contribuire al lieto fine della storia di quel pezzo che tanto desideravi. Sì perché ogni pezzo che entra nelle nostre collezioni ha una storia.........e non riguarda solo i ricordi passati, il cartone animato a cui si riferisce, la casa che l`ha prodotto o commercializzato. E` poi la nostra paziente ricerca, l`emozione di un ritrovamento, la gioia di avere un pezzo tanto desiderato a casa che fa la differenza, ......questo è molto importante per un vero collezionista. E tu non sai veramente quanto io mi sia commossa leggendo le tue parole perché per me avere aiutato un amico a completare un piccolo sogno mi ha appagato enormemente, sia come persona che come collezionista.
E poi La Stella della Senna della POPY è una delle doll più belle che siano mai state fatte.
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25/09/2013 20:40:44
Grazie mille Dani
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25/09/2013 20:49:20
So che per far felici molti di voi bisogna parlare di robottoni :) Non sono certo immune dal fascino degli umanoidi metallosi, e non lo ero chiaramente nemmeno da piccolo. Una serie che mi affascinava davvero tanto era Gordian. Il concetto di un ragazzo dentro un robot e soprattutto di 3 robot che si uniscono inserendosi l`uno nell`altro era super affascinante! Era la realizzazione visiva dell`unione delle forze per raggiungere lo scopo; non solo attaccandosi l`uno all`altro ma diventando parte integrante l`uno dell`altro e contribuire alla sua forza. Il rosso che entrava nel blu non so perché ma mi colpiva tantissimo. Forse perché sono i colori sempre utilizzati l`uno contro l`altro (come nel calcio balilla ^_^) o quelli dei 2 protagonisti che si affiancano. Qui si uniscono, è diverso. Scoprire poi che questo concetto fantastico era stato trasportato con successo in un giocattolo dell`epoca è stato strabiliante. Sinceramente non ricordo se lo vedessi già da piccolo il giocattolo, ma sicuramente lo immaginavo nelle mie mani :)
Un capolavoro ingegneristico, più che un giocattolo.
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25/09/2013 20:55:51
Bè da quello che ho visto cari CATONE e APHRODIA a mio modesto parere le vostre collezioni sono tra le più belle in assoluto.
E capisco benissimo la storia del pezzo mancante...Io ho un tanto desiderato Pinocchio Tatsunoko che è orfano del suo colletto bianco 
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25/09/2013 20:59:08
Dalle mie parti guardavamo soprattutto la televisione svizzera, ma anche molti canali italiani evidentemente. Le Rai e, quando si prendevano, le reti Mediaset, ma anche tanti canali privati: Rete 55, TeleLombardia, TeleCampione, ecc., che fortunatamente facevano tanti serie molto particolari. Quelle serie "minori" che adesso sono molto rare e ci piacciono così tanto (almeno a me). Una delle mie preferite era Talpilandia. Un esercito di talpe? Fantastico :) Esistono alcuni vinili molto belli e che sono contento di avere. Però non c`è niente di più bello di trovare un oggetto bello, vintage, in perfette condizioni e di cui si ignorava l`esistenza! Mai più visto.
Removable helmet :)
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25/09/2013 21:07:46
Parlavo di Scacciapensieri. Be` tutto quello che passava regolarmente in Scacciapensieri è inciso nella mia memoria a vita. Uno dei protagonisti indiscussi era il draghetto più tenero della televisione: Grisù. Anche qui, come in tantissimi casi, non avevo mai visto un giocattolo uno di questa serie, da piccolo. Meno male che sono cresciuto :)
I personaggi in PVC della Schleich appagano da soli questo vuoto. Sono piccolini certo, ma sono di una bellezza rara. In particolare il Grisù "standard" (quello a sinistra) ha una qualità della scultura pazzesco!!
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25/09/2013 21:14:45
Grazie rainbow! Mi onora che tu abbia trovato delle analogie con Aphrodia. In effetti i gusti sono molto simili. La quantità di pezzi però è inparagonabile. Io ne ho molti di più... ahahah... ^__^
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25/09/2013 22:48:54
Gordian(descrizione bellissima:io ci vedevo l`unione dell`adolescente-Protteser-, del ragazzo_Dellinger- e dell`adulto-Garbin- che mantenevano l`animo goliardico e concentrato di Daigo.Il giocattolo poi era avanti anche rispetto alle produzioni di oggi)e Grisù.....e vabbe`, fammi piangere
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25/09/2013 23:38:35
Giustissima interpretazione jaguar! Grazie!!
Concludo la serata "robottara" con l`emblema - per gli occidentali - dei robot giapponesi. Ero molto piccolo quando lo intercettavo su qualche canale privato ma ero rimasto folgorato da lui e da Jeeg. Anzi ero così piccolo che li confondevo proprio. Per me erano un po` la stessa cosa, anche se cambiavano colore e contesto :) Certo c`erano tuoni e fulmini, esplosioni visive piuttosto forti, però affascinava senza spaventare veramente, nonostante la tenera età. Passati un paio d`anni un`amica di famiglia mi regalò il Jumbo con cui suo figlio non giocava più. Certo non era nuovissimo. Quelli della sua "generation" erano cresciutelli e pensavano già ad altro. Per me però era un regalo fantastico. Eccolo lì, nelle mie mani, quel personaggio che mi affascinava tanto ma che nei nostri negozi non si trovava già più...
Diventando "adulto" devo ammettere che ho maturato una sorta di amore/odio per lui. Il legame affettivo rimane, ma sinceramente il vedere quanto ossessionati siano molti collezionisti da questo personaggio mi porta istintivamente a distanziarmene un po`. Non è snobbismo, semplicemente è un peccato che le attenzioni vadano sempre su di lui, con la miriade di altre serie fantastici che compongono questo mondo. E questo vale anche per chi non è avvezzo a questa passione, che se c`è un personaggio uno che riconosce, è sempre e solo lui.
Amato e odiato, questo pezzo rimane però sempre di un grandissimo fascino.
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26/09/2013 09:31:24
Olmo, complimenti! Sei il mio mito!
Andrea
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26/09/2013 21:57:38
Ahah.. Sono felice ti piaccia quello che ho messo!
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27/09/2013 11:04:55
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28/09/2013 00:40:24
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28/09/2013 12:27:49
Grazie a Nico e a Cops, vero esempio e maestro nell`esplorare mercati (e i rispettivi pezzi) inediti, prima di chiunque altro qui, oltre a Italia e Giappone
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28/09/2013 20:10:08
Quanti ricordi la 313 di Paperino! Me la ricordo spettacolarmente pesante e con vernice rossa scintillante, uno dei miei giocattoli preferiti fra i "non robotici". Altra menzione per Grisù, indelebile nella memoria: mi ricordo che ne avevo una che al tatto sembra essere fatto di velluto, con il cappello di ordinanza da pompiere e alto circa 5 cm: ovviamente lo ho maldestramente distrutto o regalato, come una marea di altri giocattoli.
Nuovamente complimenti per la Tua collezione e per lo spirito che la anima!
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03/10/2013 22:36:12
Avevo forse 5/6 anni. Mia madre andava ogni settimana a casa di un`amica di famiglia a fare fisioterapia. Per me era una gioia perché quella casa era enorme e piena di tesori. Niente di sfarzoso ma giochi e giocattoli belli e usati un po` dappertutto. Il figlio dei nostri amici, più grande di me, mi faceva giocare con tutto quello che si trovava. Dall`hockey in cantina ai robottoni, dal Commodore ai Masters (di quelli però ne ho sempre avuti di più io ^_^). E ovviamente passavamo un bel po` di tempo davanti al tubo catodico. Con lui la serie da seguire era soprattutto una: L`uomo tigre. Che serie fantastica. Per un bambino piccolo è un cartone davvero magnetico. La sua violenza impressionava ma imponeva anche una serietà che riusciva a dare il giusto distacco. Occhi sgranati e unghie piantate nella poltrona. La scena che più mi piaceva era quella a inizio episodio (o fine) in cui si faceva una carrellata su tutti i nemici che l`Uomo tigre avrebbe dovuto affrontare. A dire la verità non sono neanche sicuro che sia davvero così (non ho mai controllato) ma è così che la ricordo, ed è ciò che conta. Il personaggio che più mi piaceva era l`Uomo leone. Voglio dire, quale miglior nemico si poteva avere per una tigre di... un leone? La nemesi perfetta. Fantastico. Inutile dire che da grandicello ho voluto omaggiare, oltre al leggendario Naoto, anche questo magnifico personaggio. Trovo fantastici tutti i nemici e i viniloni Nakajima, ma mi fermerò qui, davanti al re della giungla, puntualmente sconfitto dal re del ring.
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03/10/2013 22:46:34
Giappone, certo. Il sol levante ha avuto un ruolo cruciale nella nostra crescita di telespettatori ammaliati, ma come dimenticare gli Stati Uniti? Serie davvero cult (non vero senso dell`abusatissimo termine) che non stancavano mai, nemmeno dopo anni e anni in cui le guardavamo e riguardavamo. La TV degli anni 80 non sarebbe stata la stessa se non si poteva cercare il rassicurante logo di Italia 1 e godersi quelle tot serie cruciali, da vedere sempre, come un parente stretto.
"Michael? Michael?"
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03/10/2013 22:51:08
"Un`invasione fragorosa ma pacifica, che come tutte le grandi rivoluzioni non venne immediatamente capita appieno. I due mondi impararono però progressivamente a conoscersi, con il pubblico occidentale che si adattava ai nuovi registri dell`animazione giapponese, e gli studios nipponici che plasmarono le proprie produzioni pensando concretamente alla fruizione del pubblico europeo, e che dalle storie del vecchio continente attingevano a piene mani. Ed è così che dalle pagine di Cuore di De Amicis e del suo racconto “Dagli Appennini alle Ande” nasceva la delicata serie Marco. Il Giappone quindi che prende spunto dal romanzo italiano per eccellenza, per toccare il pubblico occidentale con una sensibilità inedita all`animazione nostrana. Un processo di osmosi culturale che non poté lasciare indenne il pubblico dell`epoca."
Scrissi così una volta a proposito di Marco, che trovo incredibilmente rappresentativo del rapporto bilaterale che esiste tra l`Occidente e le serie giapponesi. Se poi si riesce a omaggiarlo con un pezzo così, imponente, sorridente, tanto semplice quanto perfetto, non si può che essere felici!
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04/10/2013 13:59:58
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11/10/2013 23:52:05
L`ultimo arrivato è un pezzo emblematico di quanto ancora dopo anni questa passione può sorprendermi e darmi gioia vera. Non solo si tratta di un giocattolo tratto dal mio lungometraggio Disney preferito, La spada nella roccia. Non solo è un personaggio adorabile, il burbero Anacleto. Non solo trasuda in maniera prorompente l`epoca che lo ha creato, con materiali semplici (lenci) ma efficaci e di pregevolissima composizione. Ma soprattutto è stato un momento di sorpresa vera, perché non sapevo della sua esistenza e perché me lo sono trovato davanti all`ultimo bagagliaio fuori da Novegro, mentre facevo due chiacchiere con gli amici, su di un banchetto tra un sacco di altri oggetti da mercatino dell`usato. Gioia.
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