«Berlusconi deve essere intelligente e purtroppo non lo è»: se pure la fedelissima Stefania Prestigiacomo lo insulta alle spalle, per Silvio Berlusconi non c`è veramente pace. Già negli ultimi mesi il presidente del Consiglio è stato costretto a leggere sui giornali conversazioni che persone a lui vicinissime tenevano al telefono, non sapendo di essere intercettate. Il quadro che ne ha ricavato non è stato certo dei migliori: dal «malato» datogli da Briatore a un preoccupato «Che cosa si può fare per lui» chiesto da Daniela Santanché, dalla cresta fatta a un suo prestito dal fedelissimo Emilio Fede fino al «c...o flaccido» usato dalla sua amica Nicole Minetti.
PRESTIGIACOMO: «NON È INTELLIGENTE»
L`ultima conversazione che il Cavaliere ha dovuto leggere è quella della Prestigiacomo, sua aficionada. Fedele a tal punto da rimanere l`unica a difenderlo nel gennaio 2011, all`indomani della sua sfuriata telefonica contro Gad Lerner, accusato di metter su un «postribolo televisivo». Tre quarti della classe politica italiana solidarizzò con il conduttore di La7. Lei difese il Cavaliere: «Il Presidente ha fatto bene. Quella trasmissione era imperniata su una tesi precostituita». Nella telefonata incriminata però, inclusa negli atti dell`inchiesta sulla P4, il ministro si mostra meno assertiva. È al telefono con Luigi Bisignani. Parla del coordinatore del Pdl Denis Verdini. «Cosa ti ha detto Denis», chiede al faccendiere, «perché lui gli consiglia di non occuparsi... però Berlusconi deve essere intelligente e purtroppo non lo è». «Appunto», risponde Bisignani.
BRIATORE: «È MALATO»
Appena una settimana prima era venuta fuori una imbarazzante telefonata tra Flavio Briatore e Daniela Santanchè. L`imprenditore aveva sempre pubblicamente difeso la condotta del premier: «È una persona che lavora tutto il giorno, e se dopo le 11 di sera vuole rilassarsi un attimo non vedo quale sia il problema». Tutto tranquillo, insomma. Poi, al telefono con la sottosegretaria, gli dà del malato, perché continua a organizzare feste con le ragazze. «È malato, Dani!». Ma quali cene tranquille, spiega ora al telefono. «Il suo piacere è vedere queste qui, stanche, che vanno via da lui. Stanche, dicono. Oh, che poi queste qui ormai lo sanno!». E ancora: «Ha ragione Veronica, è malato. Perché uno normale non fa `ste robe qui. Adesso Lele, che gli continua a portare, a organizzare questo, è persino in imbarazzo lui! E dice: "Ma io che c...o devo fare?"».
MORA: «CHE C...O DEVO FARE?»
Briatore tira in ballo anche Lele Mora, l`imprenditore delle starlette finito in carcere per bancarotta fraudolenta e imputato per favoreggiamento e induzione della prostituzione. Secondo l`accusa della procura milanese erano Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti a portare le ragazza alla villa di Arcore. Ma la prassi non è stata abbandonata. Briatore racconta che le feste vanno avanti e che un affranto Lele Mora è costretto a continuare a portare le ragazze al capo. «Sai chi è venuto a trovarmi a Montecarlo? Lele Mora», racconta. «Non bene di salute, e mi ha detto: "Tutto continua come se nulla fosse. Non più lì (ad Arcore), ma nell`altra villa. Tutto come prima [...] Lele è stato da me due ore, mi fa pena. Dice. "Fla, mi hanno messo in mezzo. E sono talmente nella merda che l`unico che mi può aiutare è lui (Berlusconi), sia con la televisione, sia con tutto. Faccio quello che mi dicono, faccio quello che mi chiedono"».
SANTANCHÈ: «CHE SI PUÒ FARE?»
All`altro capo del telefono la persona non resta muta. Chi annuisce è Daniela Santanchè, sottosegretario fedelissimo del premier. È la stessa che si presentava accanto a un gruppo di signori appostati davanti al tribunale di Milano per dare la propria solidarietà al premier «preseguitato dalla giustizia milanese», da quella «metastasi della democrazia» che è Ilda Boccassini. La stessa che confermò l`esistenza di una fidanzata di Berlusconi: «La fa sentire un`autentica regina», spiegava, «le fa continui regali. È un grande amore, mi crea». Forse un amore finito male, se la stessa Santanchè non si mostra sorpresa davanti alle rivelazioni di Briatore. Possibile che un uomo così innamorato e fidanzato faccia feste del genere? La Santanchè, in effetti, si mostra un po` preoccupata. Definisce le avventure del premier «Roba da pazzi» e chiede aiuto a Briatore: «Ma ti rendi conto? E che cosa si può fare?».
MINETTI: «PEZZO DI M...»
Le ultime intercettazioni si aggiungono a quelle numerose effettuate nell`ambito del Rubygate, che vede Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile. Tra la fine del 2010 e l`inizio del 2011 la Procura di Milano mette sotto controllo i cellulari di decine di ragazze che partecipavano alle cene di Arcore. Le ragazze commentano le serate e parlano del premier come di un «vecchietto» da soddisfare in cambio di soldi o posti di lavoro. Neanche Nicole Minetti viene sottratta dalla «resa dei conti del telefono». Lei, che ha definito il premier «un mito» e che ha dichiarato di averci avuto «una relazione affettiva, il che significa nutrire dei sentimenti nei confronti di una persona». Dalle telefonate emerge che la Minetti dei sentimenti nei confronti di Berlusconi li ha sicuramente provati. «Io non mi faccio pigliare più per il c...», dice al telefono l`11 gennaio. «Così si sta comportando da pezzo di m... [...] Perché uno che fa così è un pezzo di m...», continua.
BERARDI: «CHE P...E STO VECCHIO»
Tra le altre, ci sono anche Iris Berardi e Barbara Faggioli. La prima ha recentemente descritto le cene di Arcore come delle serate assolutamente innocenti, cui «mi auguro possano andare un giorno i miei figli». Al telefono con Imma De Vivo il 19 settembre 2010 però parla del premier in altri termini: «Che m... che é stato ...», «quando fa così è veramente uno str...». E ancora il 2 ottobre 2010 dice a Imma De Vivo che «quello str...» non farà nulla in serata. Il 2 gennaio Iris non ce la fa più e confessa la sua stanchezza: «Mamma mia sta gente», si lamenta, «che palle sto vecchio... guarda...». E ancora: «Quella è la volta buona che lo uccido, vado io a tirargli la statua in faccia».
FAGGIOLI: «MI VIENE IL VOMITO»
La Faggioli aveva descritto le serate di Arcore come cene assolutamente normali: «Nessuna ragazza in abiti succinti, solo cibi squisiti e tanta musica». Al centro della scena c`era il carisma di Berlusconi: «Ama cantare e raccontare aneddoti, niente di più, e sa mettere a proprio agio le persone». Al telefono però confessa di non voler partecipare a una festa: «Minchia! No, io no, non ce la faccio. No, zero, proprio non c`ho voglia» , si lamenta, «mi viene il vomito a pensarci oggi. Giuro». La Faggioli è stata anche a un passo dall`essere candidata in politica. Merito di Berlusconi, da lei definito sempre come «generoso e disinteressato»? Macché, spiega la stessa Faggioli al telefono con la Minetti: «A lui (a Berlusconi, ndr) gli fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice bene me le sono levate dai coglioni e lo stipendio lo paga lo Stato».